Le sorelle Selassié non sarebbero vere principesse: “Il padre è in carcere per truffa”
Bomba al GFVip sulle sorelle Selassié. Le tre Princess, come Alfonso Signorini le ha ribattezzate sin dall’inizio del programma al quale partecipano come unico concorrente, si sono presentate come le nipoti dell’ultimo imperatore di Etiopia, Hailé Selassie. Tuttavia non sarebbero vere principesse. Salvo Jessica, che nel 2017 ha preso parte alla seconda edizione di Riccanza, per le altre due sorelle si tratta della prima esperienza tv e ben poco si sapeva sul loro conto. Il settimanale Oggi, che ha indagato sulla loro vita privata, ha raccontato alcuni dettali inediti e finora sconosciuti, rivelando una versione ben diversa da quella che hanno raccontato al pubblico del programma.
Chi è Giulio Bissiri, il padre di Clarissa, Jessica e Lulù
Stando a quanto racconta il settimanale, il padre di Clarissa, Jessica e Lulù, Aklile Berhan Makonnen Hailé Selassié, è stato arrestato in Lussemburgo lo scorso giugno ed estradato da alcuni settimane in Svizzera. Attualmente si troverebbe in carcere a Lugano, dove starebbe scontando una pena di almeno tre mesi, per una truffa da 10 milioni di franchi. C’è di più, però. L’uomo in questione, tale Giulio Bissiri, sarebbe davvero nato in Etiopia, ma non avrebbe alcuna discendenza imperiale. Lo confermerebbe il mandato di cattura internazionale emesso il 5 marzo scorso, che l settimanale Oggi avrebbe avuto modo di visionare.
La verità sulle origini delle sorelle Selassié
Il settimanale Oggi rivela che l'uomo in questione sarebbe nient'altro che il figlio di un giardiniere italiano che lavorava nel palazzo dell'imperatore Hailé Selassié. L'aggiunta del secondo nome etiope a quello italiano deriverebbe dal fatto che da bambino Giulio Bissiri trascorreva molto tempo con i nipoti dell'imperatore tanto da essere considerato quasi al pari dei piccoli reali come uno di famiglia. Rientrato in Italia, avrebbe convinto i discendenti di Hailé a firmagli una delega che confermasse la sua discendenza dal duca di Harar, secondogenito dell'imperatore. Facendo a farsi modificare i documenti, Bissirri avrebbe esaudito il suo desiderio di essere riconosciuto come il terzo nella successione al trono etiope.