Gerry Scotti ricorda il padre a C’è posta per te: “Lavorava di notte, sono stati pochi i momenti con lui”
Gerry Scotti si commuove a C‘è posta per te. Ospite del people show condotto da Maria De Filippi nella puntata del 26 gennaio 2019, il conduttore è stato la sorpresa di Francesco, un uomo che soffre di artrite reumatoide degenerativa. A volerlo in studio è stato il figlio Michele che ha chiesto l’aiuto della redazione della De Filippi e di Scotti per organizzare una sorpresa al suo papà.
Gerry Scotti ricorda il padre
Scotti, commosso dall’affetto manifestato da Francesco al suo papà, si scioglie in lacrime ricordando il padre scomparso: “Mi sono commosso. Quelli un po' rotondi si commuovono di più. Ho capito la tua sofferenza, il tuo cruccio. Io penso che i tuoi figli e tua moglie abbiano spiegato che sei un uomo meraviglioso, con tutto quello che hai dovuto passare. Avevo un groppo alla gola. Da voi ho imparato che gli sfortunati sono quelli che non dedicano tempo ai figli perché presi dalla carriera e dai soldi. Io sono cresciuto in una famiglia modesta. Mio padre lavorava di notte eppure quei minuti che riusciva a dedicarmi ce li ho ancora nel cuore. Questo è un applauso per mio padre che cantava anche bene”.
La storia di Michele e papà Francesco
È stato Michele a chiedere l’aiuto di C’è posta per te per organizzare una sorpresa al padre. L’uomo soffre di artrite reumatoide degenerativa, una malattia che provoca il progressivo assottigliamento delle ossa. Sottoposto a diversi interventi chirurgici, ha trascorso un lungo periodo in sedia a rotelle prima di poter passare alle stampelle. Michele è orgoglioso di quel padre coraggioso che ha sfidato la malattia per amore di quanti lo amano. Gli eventi, nel tempo, lo hanno sfiancato al punto da indurlo a pensare di essere diventato un peso per la sua famiglia. Michele ha assicurato al suo papà che così non è:
Con l'amore si può affrontare tutto con la forza di un supereroe. Mi dispero perché vivi nella frustrazione di essere per noi un rimorchio anziché un traino. Ti sbagli, convivi con la malattia da quando avevi la mia età. Sopporti e abbracci le tue paure, infondi in me l'amore per la vita. Sei il migliore papà che potessi desiderare. Anche se entravi e uscivi dagli ospedali mi stavi sempre vicino, facendomi sentire adulto, come quando mi hai insegnato a nuotare. Hai trasformato ogni istante della mia vita in un mattoncino che messo uno sull'altro mi hanno trasformato in una persona perbene come te.