Gerry Scotti: “Il politicamente corretto che ci sta investendo sa di fascismo”
Le scuse di Michelle Hunziker e Gerry Scotti sono già arrivate nella puntata di Striscia La Notizia del 14 aprile. I due conduttori, travolti da un moto di indignazione partito dall'America per la loro gag degli occhi a mandorla a Striscia La Notizia. Una vicenda che avrà certamente le sue ripercussioni nelle prossime settimane e che in poche ore ha già generato una prevedibile polarizzazione dei pareri nell'opinione pubblica.
Hunziker e Scotti hanno parlato della questione anche in un'intervista al Corriere della Sera, con parole che lasciano trasparire dispiacere, ma anche un certo risentimento per le reazioni cui hanno dovuto far fronte in queste ore. "Chiedo scusa anche io – dice Scotti – se ho involontariamente offeso qualcuno la cosa mi fa riflettere. Ma che in un momento umanamente difficile come questo, si riesca a produrre tanto odio, la cosa mi lascia allibito. E non sono né un ingenuo né un ragazzino. Però la quantità di violenza che si riesce addirittura a veicolare in questi contesti mi sgomenta". Ed ha poi aggiunto:
Io ho diversi amici cinesi e nessuno di loro mi ha detto nulla per la gag. Anche se nemmeno si può chiamare così, sono stati pochi istanti di trasmissione […] È lontana da me ogni forma non solo di razzismo ma di discriminazione e il mio lavoro lo testimonia. Sentirmi accusare di questo per una cosa del genere mi lascia sbigottito.
Le scuse di Michelle Hunziker
Dopo il video di scuse immediato pubblicato sui suoi social, Michelle Hunziker spiega come si siano sentiti i due subito dopo la gag: "Un secondo dopo averlo fatto ci siamo guardati con Gerry e abbiamo detto: non avremo mica toccato qualche sensibilità? La risposta è stata: ma nooo, si capiva che era solo un gioco, una cosa totalmente innocente". E poi: "Mia figlia è stata oggetto di bullismo da quando era piccolissima per questo, figuriamoci se avrei mai pensato che fare quel gesto potesse essere un’offesa razzista. È surreale. Pensavo fosse un gioco, una caricatura, come quando imito il siciliano della nostra inviata Stefania Petix".
Scotti e il politicamente corretto
Sul clima che si vive in questo tempo, Scotti dice la sua senza mezzi termini: "Se ho offeso allora ho sbagliato, ma anche io vorrei dire di non lasciarsi strumentalizzare da chi semina odio. E di stare anche attenti all’obbligo del politicamente corretto che sta investendo tutta la comunicazione: mi spaventa, suona molto di dittatura, di fascismo". E conclude:
Io per più di vent’anni sono stato descritto come il presentatore con la pancia, cicciottello o anche obeso e pelato. Ripeto, davvero la nostra totale buona fede ci aveva un po’ ottenebrati rispetto agli effetti che potevamo suscitare. Abbiamo chiesto scusa. Ora speriamo che possano ascoltare anche le nostre argomentazioni.