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Franco dei Ricchi e Poveri piange la morte del figlio a Domenica Live

Franco Gatti, bassista dei Ricchi e Poveri, si è commosso nel raccontare la morte del figlio a Domenica Live. Alessio Gatti morì a 23 anni e il padre in lacrime chiede che a nessun genitori capiti un dramma de genere.
A cura di Stefania Rocco
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Pur non volendone parlare, Franco Gatti si è ritrovato ospite a Domenica Live e di fronte alle domande di Barbara D’Urso, si è sciolto in lacrime nel ricordare la morte di suo figlio. Alessio Gatti morì a soli 23 anni. Provocando a quel padre che lo adorava il dolore più grande della sua vita. Troppe chiacchiere sono state sprecate sul conto di quel ragazzo, accusato di essersi procurato la morte per overdose. Troppo il dolore legato al quel momento con Franco che si sforzò di difendere la memoria di suo figlio nonostante la tragedia fosse tanto recente. Oggi a Domenica Live l’uomo ha chiesto di non aprire l’argomento e quando la conduttrice ha provato a fare un passo indietro, si è sciolto in lacrime. “Nessun genitore” ha detto “dovrebbe essere sottoposto a un dolore così grande, niente può essere paragonabile”.

Il web attacca la D’Urso: “Franco non voleva parlarne”

Il fatto che il bassista dei Ricchi e Poveri sia sciolto in lacrime di fronte alle telecamere e la richiesta di non aprire un argomento tanto delicato ha fomentato la rabbia della rete contro la conduttrice. Barbara non avrebbe dovuto sollevare l’argomento e, soprattutto, una volta incassato il diniego del musicista, avrebbe dovuto fare un passo indietro. Così non è andata e, sebbene consolandolo, la donna non ha interrotto la discussione che ha avuto come centro la morte del figlio di Franco. La rete sì è indignata di fronte a quanto accaduto, attaccando la conduttrice per essere passata sopra il dolore di un padre pur di garantire al pubblico la solita dose di contenuti strappalacrime. Gatti, comunque, ha rivelato poco: non esistono parole per un padre che perde il suo bambino, nemmeno se quel ragazzo proviene da una famiglia che sembrerebbe aver avuto tutto.

Il dramma, la tragedia restano impressi e la televisione non è certo il luogo per parlarne, né una sorta di ambiente prestato alla terapia.

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