Fiorello, twitter e la tv che cambia: intervista a Federico Taddia
La tv del futuro? "Dialoghi con gli spettatori"
Intervista a Federico Taddia, autore di Fiorello
La televisione è roba d’altri tempi? No, se chi la fa sa come usarla.
Il più grande spettacolo dopo il weekend, show in cui Fiorello ha resuscitato il glorioso varietà degli anni passati, è sia revival che innovazione. Anzi, integrazione: quella avvenuta fra il piccolo schermo e internet, tra lo showman acclamato dal pubblico e i social network che collegano la star all’uomo della strada. Il successo di Fiorello è anche il successo dei suoi autori, coloro che hanno contribuito a creare una formula mai vista nell’imbolsita programmazione della rete pubblica italiana. Far interagire lo show con gli utenti di twitter è stata forse la più felice intuizione di Federico Taddia e soci.
Autore e conduttore radiofonico, dietro molti programmi di successo si cela proprio il nome di Taddia. Da Ballarò a Parla con me, fino al boom di Viva Radio2, con cui Fiorello e Baldini hanno tenuto, per otto anni, milioni di italiani incollati alla radio. Un autore “interdisciplinare”, a suo agio col mezzo radiofonico, televisivo, telematico e cartaceo. Taddia ci ha raccontato alcuni retroscena di quelle quattro serate su Raiuno, che hanno consacrato Fiorello come il più famoso e acclamato showman italiano.
Nel regno dell’auditel, la concorrenza fra trasmissioni diventa guerra fra bande dove la raccolta pubblicitaria (e, indirettamente, il numero di spettatori) è l’agognato premio. Accade, così, che anche due trasmissioni così diverse come Grande Fratello e Il più grande spettacolo dopo il weekend vengano messe a confronto per decretare il vincitore: “Ma questa è una sfida completamente inesistente – taglia corto Taddia – sono due format agli opposti: una trasmissione lunghissima che si basa sulla serialità, e uno spettacolo concentrato in quattro serate. Non vedo come gli spettatori del primo possano interessarsi all’altro, e viceversa”. Al di là delle distinzioni di genere, resta il fatto che Fiorello abbia totalizzato oltre 13 milioni contro il flop del Gf, mettendo alle corde uno dei reality più longevi e seguiti di sempre. Formula vincente che ha sfruttato appieno le potenzialità di ogni mezzo: internet da un lato, televisione dall’altro. Vediamo come.
Se in ogni casa italiana c’è un televisore, è altrettanto vero che, se non in tutte, in buona parte di esse c’è almeno un computer acceso all'unisono. E allora spazio all’integrazione, senza paura di sperimentare nuove formule comunicative: “Riunire la famiglia davanti al piccolo schermo e, nel contempo, buttare un occhio a twitter, tra l'altro all'insaputa della Rai, penso sia stata una scommessa che abbiamo vinto”, sintetizza Taddia. Lo show di Fiorello è stato, difatti, una continua interazione col pubblico da casa: scambio di impressioni, commenti e, soprattutto, contenuti: “I social network sono questo – afferma l’autore – non tanto luogo di opinioni fini a loro stesse, quanto spazio per la diffusione di idee nuove” che, come Il più grande spettacolo dopo il weekend ha dimostrato, possono arrivare e diffondersi anche in televisione.
Attenzione, quindi, a dare il piccolo schermo per morto. Internet potrebbe rivelarsi un alleato, più che un nemico.