Finale Doc, Argentero: “Capisco la Rai ma vedere singole puntate da 50 minuti è una sofferenza”
In occasione del finale della prima stagione di Doc – Nelle tue mani, Luca Argentero ha risposto alle domande di Fanpage.it. Manca ormai pochissimo alla messa in onda dell'ultima puntata. L'attore ha detto la sua sulla scelta della Rai di trasmettere gli ultimi episodi singolarmente, che ha scatenato le reazioni del folto pubblico della serie, ha spiegato di non avere alcuna informazione sul percorso che farà Andrea Fanti nella seconda stagione e ha fatto chiarezza sullo scambio di battute dei giorni scorsi con Beppe Fiorello, intervenuto sui social per commentare il successo de Gli orologi del diavolo.
Come ti spieghi la scelta della Rai di trasmettere gli ultimi episodi di Doc singolarmente, quindi non più due a settimana come inizialmente previsto? E come hai gestito le proteste che ne sono derivate?
Sono proteste affettuose. Sono decisioni che prescindono da me, riguardano il nostro broadcaster. Penso che sia molto difficile fare questo lavoro in un momento così particolare, dove c'è anche poco prodotto, dove molte serie sono state interrotte o posticipate. Non è facile mettersi nei panni di chi poi deve gestire un palinsesto. Non mi permetto di giudicarlo. Mi dispiace solo perché io, come tanti affezionati telespettatori, siamo divoratori di serie. Centellinare puntate da 50 minuti, una a settimana, passami il termine, è una sofferenza. Però, per carità, siamo arrivati alla fine comunque. Tanti la stanno rivedendo su RaiPlay o hanno cominciato dopo e arrivano in pari.
Sembra che Andrea Fanti anche nella seconda stagione andrà incontro a importanti cambiamenti. Tu hai una vaga idea della direzione che prenderà il tuo personaggio?
Non ne ho la più pallida idea. Non mi hanno detto niente. È vero eh, non lo sto dicendo per dire. Io non so niente.
"Non oggi" è la frase mantra che Andrea Fanti dice alla sua squadra quando incentiva gli specializzandi a mettersi tra la morte e i pazienti. Qual è il tuo personale "Non oggi", in un momento così delicato con una bimba nata da poco?
Io sono preso bene dalla vita in generale. In più, con una figlia piccola come dici tu, il mio futuro lo immagino roseo e positivo. Questo mantra è un mantra di scena. Nella vita mi ritengo una persona molto fortunata e tendo a non lamentarmi mai.
Un'ultima cosa. C'è stato un "frizzante" scambio di battute tra te e Giuseppe Fiorello. Ti sei dato una motivazione a quello sfogo? Avete avuto modo di chiarire o è nata e morta su Twitter?
A me fa sorridere perché le cose diventano sempre molto più grandi di quello che in realtà sono. Penso che sia sinonimo di grande passione per il proprio lavoro, quando uno sostiene, difende o giustifica delle scelte. Nel mio caso, come nel caso di Beppe c'è grande passione per quello che facciamo, grande attaccamento rispetto alle storie che portiamo. Magari uno si lascia prendere dall'entusiasmo e dice una parola in più invece che una in meno. Beppe è una persona che stimo, che conosco e con cui ovviamente ci siamo sentiti e ci siamo fatti una risata su tutto il casino che si era creato per due battutine innocenti. È il clamore che scatta che fa sorridere. La cosa in sé è un eccesso di entusiasmo, ma è positivo.