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Fedez: “Oggi ho potere, ma prima o poi so che cadrò e verrò bruciato per uno scivolone”

In una lunga intervista rilasciata ad Alessandro Masala per il podcast di Breaking Italy, Fedez si è raccontato a fondo, toccando anche il tema dei figli onnipresenti sui social: “L’attenzione ossessiva ci sarebbe stata comunque, così scegliamo noi come mostrarli”.
A cura di Andrea Parrella
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Il suo ruolo da influencer, le battaglie, il Ddl Zan e il Primo Maggio, la vita privata che è quotidianamente di dominio pubblico. Sono tanti i temi affrontati da Fedez nel lungo e approfondito episodio del podcast di Breaking Italy, il talk condotto da Alessandro Masala, registrato in un teatro milanese pochi giorni prima dell'operazione "finta candidatura in politica" che lo stesso Fedez ha poi anticipato al pubblico in anteprima, nel finale della serata.

Fedez ha risposto alle curiosità di Masala rispetto alla sua influenza pubblica sul dibattito pubblico. "Questo è un periodo in cui le sfumature non vengono prese in considerazione. Oggi quello che io detengo è un potere, ma sono certo che prima o poi cadrò anch'io, verrò bruciato insieme agli altri. Intendo dire che farò uno scivolone e diventerò una merda domani e ci sarà un motivo, la ragione per odiarmi si troverà e forse la costruirò io. Però amen". 

La polemica con Tiziano Ferro e il Ddl Zan

Si torna a parlare della polemica a distanza con Tiziano Ferro di due anni fa, quando l'artista di Latina, nel corso di una conferenza stampa, criticò Fedez per il contenuto omofobo di una canzone. Fedez spiega come siano andate le cose, respingendo l'accusa di chi sostiene lui abbia provato a riparare proponendo a Ferro di scrivere una canzone insieme (minuto 47), ma ci tiene a fare una precisazione: "Supponiamo anche che a 19 anni ho scritto un testo omofobo: quindi? Si cambia, si matura, si cresce. Io non sono un paladino, faccio parte di questa società, ma questo non delegittima ciò che ho detto, ad esempio, sul Ddl Zan". Aspetto sul quale specifica:

Io ho semplicemente fatto presente che c'era una persona in Senato che non aveva calendarizzato una legge in sei mesi e sono orgoglioso del fatto che da quando ho iniziato a rompere i coglioni io, quella legge è stata almeno calendarizzata. Punto.

Un tema, quello del Ddl Zan, che ha visto Fedez schierarsi in modo radicale, con l'effetto di diventare il testimonial principale della campagna, con effetti inattesi: "La cosa paradossale è che quando è stato affossato il Ddl Zan, si attribuiva a me la sconfitta. Ma in che senso? Non era Fedez contro il senato e contro Pillon. Ridurre una cosa così importante a una roba del genere è stato forse il frutto di un errore da parte mia, ma come avrei potuto metter i miei mezzi al servizio di una causa se non come ho fatto?".

Il Primo Maggio e la "convenienza" di certe battaglie

Si discute anche delle critiche a lui indirizzate, legate all'idea che ci sia un'interesse nella scelta di sostenere alcune battaglie. Tesi che Fedez smonta prendendo ad esempio un'altra vicenda che ha fatto discutere moltissimo quest'anno: "Il Primo Maggio non hai idea di quanti problemi mi abbia creato. […] In Rai sono stati degli stupidi, perché è ovvio che si sia trattato di un tentativo goffo di censura". (al minuto 53 riepiloga la vicenda per intero). Quindi Fedez è tornato sulla querela poi ritirata dalla Rai:

Ho pubblicato due minuti di telefonata perché su Twitter ci sta quello, ho preso le parti salienti. Se sentite l'integrale che hanno pubblicato loro è pure peggio, ma hanno fatto passare l'idea che il mio fosse manipolato. Hanno provato a farmi causa tramite l'ex Ad Salini, che aveva il potere di farlo di sua sponte. Ho saputo che aveva intenzione di farlo, ma l'hanno mandato via. Ma se l'audio è manipolato fatelo, io ero pronto, anche perché avevo altre cose.

Una circostanza, quella, in cui tra gli effetti positivi ha trovato la solidarietà di molti artisti: "Tanti mi hanno appoggiato. Clementino – gli sono sempre stato sul cazzo – mi ha scritto "tieni un nemico in meno". E adesso siamo amici. Ma in definitiva mi chiedo: che convenienza avrei avuto nel fare questa cosa?".

La vita privata, i figli e il racconto sui social

Un altro tema cruciale della narrativa dei Ferragnez è quello della vita privata messa quotidianamente in mostra sui social, includendo anche i due figli: "Non la vivo come una violazione della mia privacy – spiega Fedez – Giorni fa ho visto una foto di Gigi Hadid, che col suo compagno ha preso la decisione opposta di nascondere la bambina al pubblico. C'è questa immagine di lei che gira con la bambina coperta da veli perché non si veda".  Quindi il rapper dice la sua e spiega la scelta di creare questo corposo album dei ricordi condiviso:

Non mi sento di giudicare Gigi Hadid, ma per me e Chiara, che abbiamo scelto un certo tipo di comunicazione trasparente, sarebbe stato stupido nascondere la cosa più bella della nostra vita e secondo me sarebbe stato stupido. Qualcuno intenzionato a invadere la nostra privacy ci sarebbe stato comunque e così facendo abbiamo fatto sì da evitare di portare Leone in giro con una coperta addosso e un'attenzione più ossessiva nei nostri confronti.

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