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Fabrizio Corona: “Mi hanno picchiato e accoltellato. I Carabinieri accorsi non hanno fatto nulla”

A Non è l’Arena, va in onda il tanto atteso servizio di Fabrizio Corona nel boschetto della droga di Rogoredo, nella periferia di Milano. Corona ha descritto l’aggressione subita, lanciando grandi critiche a Striscia la Notizia e alle forze dell’ordine, che una volta accorse non sarebbero intervenute a salvarlo.
A cura di Valeria Morini
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A Non è l'Arena è andato in onda il tanto atteso servizio di Fabrizio Corona al bosco della droga a Rogoredo, quello che gli è costato un'aggressione notturna con tanto di ferimento e intervento di un'ambulanza. Nella sua nuova veste di inviato per Massimo Giletti, Corona ha introdotto così la messa in onda dei filmati del reportage:

Ora dirò una cosa impopolare. Il problema non sono gli uomini di colore, perché la droga, agli uomini di colore, gliela danno gli italiani. Allo Stato conviene avere un posto come il bosco della droga. Bisogna curare questi drogati, ma le cure costano e lo stato preferisce lasciarli lì. C'è differenza tra la droga che gira nel mio ambiente e quella droga lì. Nel mondo dello spettacolo si drogano tutti, non faccio fatica a dirlo: ma è cocaina, è droga per ricchi. Quella del boschetto è la droga dei disperati, l'eroina tagliata male, lo speedball che è un mix di eroina e cocaina in vena. Costa poco, 2-3 euro per pochi grammi, perché l'eroina ormai è passata di moda e viene mischiata a sostanze chimiche. Chi spaccia non si droga.

Perché Corona è entrato nel bosco della droga

Corona ha quindi spiegato per quale motivo ha accettato di andare di notte in una delle piazze di spaccio più grandi e pericolose d'Europa: "Io vivo di adrenalina, senza non posso vivere. Lì dentro provavo adrenalina, non paura. Lì ci sono centinaia di siringhe, oggetti di gente violentata, ammazzata lì. Abbiamo parlato con un tossico che avrebbe potuto avere un attimo di follia e farci del male. Eravamo in 5, ma eravamo troppi e siamo andati dentro in 3. Eravamo io, un russo che ha fatto tanti anni di galera e che mi ha accompagnato, e l'operatore, di 25 anni. Avevamo due telecamere nascoste, una con l'audio e una a infrarossi".

Il resoconto dell'aggressione

Finalmente abbiamo avuto la possibilità di vedere dell'aggressione a Corona, di cui ci sono poche immagini confuse e convulse, dal momento che l'operatore è riuscito a scappare. Fabrizio ha raccontato nei dettagli quello che è accaduto, rievocando le percosse subite, la fuga e la salvezza, grazie al fatto che uno degli spacciatori l'ha lasciato andare non appena l'ha riconosciuto.

Faccio un passo in avanti, appena mi riconoscono mi strappano i pantaloni e la maglietta. Vedono i microfoni nascosti nei pantaloni e me li strappano via. Il russo finisce a terra, ha preso un sacco di botte, l'operatore riesce a scappare. Comincia una rissa nel buio. Dopo i primi pugni, sono scappato. Ma sono caduto e mi sono trovato con 5 o 6 di lor addosso. Mi hanno picchiato e uno ha tirato fuori il coltello. Sono riuscito a divincolarmi. Io sono uno che sa menare, ho fatto a botte quando ero in prigione. Un altro non ce l'avrebbe fatta. Ho i segni delle coltellate sulla schiena, fortunatamente mi hanno preso di striscio. Uno mi ha inseguito chiedendomi se ero Corona, appena gli ho detto di sì mi ha lasciato andare. Mi ha lasciato per un senso di rispetto tra detenuti, il mondo della criminalità mi ama molto perché sono uno che ce l'ha fatta.

Contro Brumotti e Striscia la Notizia

Corona ha inoltre lanciato una frecciatina a Striscia la Notizia, con cui si è scontrato già nei giorni scorsi. In particolare, ha criticato Vittorio Brumotti e i suoi servizi sulle zone di spaccio di diverse città italiane: "Perché mi hanno aggredito? Mi hanno punito perché per loro ho fatto un'infamata. Per esempio, quando Brumotti va in queste situazioni, ma si limita a urlare restando lontano, per me si comporta da infame. Perché spettacolarizza un dramma che non va spettacolarizzato. Non voglio fare il figo perché io sono andato lì e altri no. Per me quella di Striscia è solo satira, dicono di essere già andati loro nel bosco della droga ma non è vero: sono andati di giorno, senza entrare. Non è una gara di programmi, ma io non sono andato lì per cercare popolarità, non ne ho bisogno. Sono pieno di popolarità in questo momento".

L'accusa ai Carabinieri

Il filmato successivo ha mostrato l'intervento di alcune volanti dei Carabinieri, chiamati dagli accompagnatori di Corona. Accorse a Rogoredo quando lui era ancora nel bosco, non sono entrate per aiutarlo ma hanno atteso fuori. Ed è qui che Corona sferra una nuova pesante stoccata, rivolta proprio alle forze dell'ordine: "I Carabinieri hanno chiesto perché ero nel bosco, e sono rimasti lì. Non sono mai entrati". E a chi l'ha accusato di aver creato una messa in scena perché dopo l'aggressione indossava ancora un costoso Rolex, Corona ha risposto così: "Non sono uno che dà importanza alle cose materiali. Sono solo oggetti, se me l'avessero rubato non me ne sarebbe importato".

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