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Nadia Toffa

Enrico Lucci su Nadia Toffa: “Una rivoluzionaria vera, non voleva mettersi in vetrina”

Il conduttore, che accolse Nadia Toffa a Le Iene, la omaggia con affetto, ricordando la sua forza e il suo idealismo. E sulla sua scelta di parlare pubblicamente del cancro, contro le critiche delle “bestie frustrate” del web: “Era un nuovo motivo di vita per cui andava semplicemente sostenuta”.
A cura di Valeria Morini
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"Era una che non mollava mai", così Enrico Lucci ha descritto Nadia Toffa, in un'intervista al Messaggero in cui ha ricordato la collega con cui ha condiviso l'esperienza a Le Iene. Come tutti coloro che lavorano o hanno lavorato allo storico programma di Italia 1, anche Lucci ha espresso un forte cordoglio per la conduttrice, morta il 13 agosto dopo una lunga lotta a un tumore.

Nadia indignata sincera, al servizio della comunità

Lucci fu tra coloro che accolsero Nadia quando, nel 2009, la bresciana entrò nello show. Per lei lui era un punto di riferimento. E Lucci le diede molti consigli, in particolare "moderare i toni", "essere più razionale" per portare avanti con maggiore efficacia le sue battaglie. La Toffa lo ascoltò, ma "aveva uno spirito così rivoluzionario che era incontenibile". È commosso il ricordo del conduttore, che come gli altri volti de Le Iene la descrive come una forza della natura.

Era come una bimba al luna park. Aveva una gran voglia di emergere, ma non nel senso in cui tanti lo intendono oggi, cioè mettersi in vetrina. Lei, da subito, è sempre stata una persona che voleva mettersi al servizio della comunità. Voleva rendersi utile. Mi ha sempre ricordato una guerrigliera comunista insofferente a ogni ingiustizia. Era questo Nadia, a volte anche con una veemenza che poteva sembrare eccessiva. E usava quella stessa forza di fronte a un caso clamoroso come a un qualsiasi rompiscatole che le si parava davanti. Era un'indignata sincera, non una dei tanti professionisti dell'indignazione di oggi. Di fronte all'ingiustizia si sentiva male, e partiva in tromba col Kalashnikov.

Sulle critiche a Nadia Toffa

L'ultima volta in cui Lucci e la Toffa si sono sentiti è stato in occasione del compleanno di lei. Aveva compiuto 40 anni il 10 giugno: "Ci siamo scambiati qualche messaggio affettuoso. Ci sentivamo periodicamente. Ho sempre cercato, per quanto possibile, di essere delicato e di evitare quello sguardo morboso su qualcosa che si sta consumando". Sulla scelta di Nadia di condividere pubblicamente la sua lotta al cancro e sulle critiche feroci ricevute sui social, Lucci definisce "bestie frustrate" coloro che attaccavano la collega.

Mi faceva tenerezza per essersi esposta. Credo che si trattasse di un nuovo motivo di vita per cui andava semplicemente sostenuta. Era un nuovo obiettivo, perseguito in condizioni che sono sempre state drammatiche. Il mio atteggiamento è stato di rispettosissimo silenzio.

La camera ardente di Nadia Toffa è stata allestita al teatro Santa Chiara di Brescia. Sempre nella città lombarda avranno luogo i funerali la mattina di venerdì 16 agosto in Duomo.

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