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Emilio Fede: “Chiedo 8 milioni a Mediaset, non ne accetto meno di 3”

L’ex direttore del Tg4, licenziato lo scorso anno d’improvviso da Mediaset, ha confermato la sua richiesta di risarcimento all’azienda per danno morale, biologico ed esistenziale. In un’intervista a La Zanzara ha detto: “Voglio essere riabilitato dall’azienda e pretendo le scuse dei vertici aziendali”.
A cura di A. P.
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La notizia è tale già da qualche settimana, ma adesso è per voce di Emilio Fede che arriva la confera della sua denuncia nei confronti di Mediaset, azienda della quale è stato il volto per oltre 20 anni, dopo essere stato cacciato dalla redazione del Tg4, lì dove, una volta terminato il suo impegno di direttore, aveva un contratto di consulenza improvvisamente rescisso. In un'intervista a La Zanzara, il programma radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, l'ex direttore del Tg4 ha ribadito la sua richiesta monetaria all'aziend di proprietà di Silvio Berlusconi: "Chiedo 8 milioni di euro. Poi possiamo metterci d'accordo, ma meno di 3 milioni non accetto". Il giornalista è deciso e non ritorna sui suoi passi, spiegando in maniera informale le motivazioni per le quali ha deciso questa azione legale:

Dopo tutto quello che ho fatto per Mediaset, meno di tre milioni non li prendo nemmeno per sogno. Voglio le scuse dai vertici dell'azienda per un licenziamento ingiurioso. Voglio essere riabilitato dall'azienda. Devo essere risarcito innanzi tutto moralmente, per me, per la mia famiglia, i miei nipoti. Mi hanno messo fuori completamente con una mail, non sono più potuto rientrare in ufficio. Voglio le scuse di chi ha deciso.

Un riferimento nemmeno troppo velato al direttore di Mediaset Crippa, visto che Fede fu indagato per esseri ritrovato tra le mani alcuni fotomontaggi che ritraevano Crippa insieme ad alcuni transessuali. Ma forse un riferimento a quegli stessi vertici che, dopo anni di un rapporto che andasse oltre la semplice collaborazione professionale, l'ha appaunto congedato con una mail. Fede conclude: "Sono stato cacciato di colpo e mi hanno tolto tutto: la casa, la macchina. Adesso pago io un affitto da 2.700 euro e la macchina l'ho presa in leasing a 800 euro al mese mentre l'autista lo pago quando lo chiamo. Il mio contratto scadeva alla fine di giugno e invece con la scusa delle foto mi hanno cacciato. Ma sapevano tutto, non ho ricattato nessuno".

Ma su quali basi Fede richiede la cospicua cifra a Mediaset? In 33 pagine, i legali di Emilio Fede si appellano alla Legge Fornero ( per quanto non applicabile ai dirigenti come Fede) nonché al Contratto dei giornalisti per lamentare come la sua cacciata dall’azienda (qui la ricostruzione dei fatti) non sia stata concordata dal cdr della redazione del Tg4, così come non gli sia stato concesso di salutare i propri colleghi né di recuperare i propri oggetti personali dall’ufficio stesso. Ma non sono state solo queste le conseguenze dell’immediata cessazione di un contratto di consulenza per il quale percepiva un compenso annuale di 750 mila euro, perché il giornalista lamenta di essere stato privato appunto di alcuni benefit aziendali come la casa a Milano2, l’autista personale, la segretaria ed anche la visita gratuita all’ospedale San Raffaele. Il tutto sarebbe avvenuto con modalità brutali che avrebbero contribuito a devastare la sua carriera nel giro di pochissimi giorni, facendo sì che la cosa finisse anche all’attenzione della stampa internazionale (la notizia è apparsa addirittura su Le Monde). Tutti questi motivi hanno motivato l'accusa di danno morale, esistenziale e biologico.

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