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Festival di Sanremo 2021

Elodie ha dimostrato che la retorica a Sanremo non è obbligatoria

A quanto pare per calcare il palco dell’Ariston non è vincolante sporcarsi di banalità. Mentre il Festival è alle prese con un’emorragia di ascolti importante, Elodie ci racconta che nel tempio della retorica per eccellenza si possono pronunciare parole pesanti come macigni evitando ogni ridondanza.
A cura di Andrea Parrella
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Se un anno fa il Sanremo di Amadeus era scivolato sulla foglia di fico di una forzata ostinazione a mettere al centro la femminilità, quest'anno sono le donne a salvare un Sanremo monco, menomato, privo di pubblico in sala e pure a casa, visti gli ascolti flop della seconda serata. La prima sera era toccato a Matilda De Angelis, ieri è stato il turno di Elodie.

Una serata in cui si è misurata con tutte le sfumature sanremesi. Dopo un'esibizione di quelle che lasciano a bocca aperta, sorprendente per chi è alla disperata ricerca di una cifra internazionale in questa manifestazione drogata di italianità, Elodie ha fatto un bagno di tradizione cantando insieme a Fiorello il grande classico della storia sanremese Vattene Amore, per poi chiudere la sua serata da conduttrice con un discorso di pochi minuti puri, autentici, manifesto di schiettezza e semplicità nel tempio assoluto delle ridondanze.

Sanremo è quel luogo in cui dietro l'altisonante si nasconde il vuoto, dove a qualsiasi esternazione corrisponde la maggior parte delle volte una forzatura dietro l'angolo. La risata può essere tradita dall'insincerità, il pianto dal trasformarsi in una lagna. Chiunque manifesti un sentimento o si faccia portatrice/ore di una determinata istanza a Sanremo avverte la responsabilità enorme di dover fare centro al primo colpo.

Elodie sul palco non ha parlato di violenza sulle donne, di empowerment femminile, non ha battuto nessuno di quei grandi temi che abbiamo visto spesso scendere dal palco dell'Ariston sporchi di banalità. Ha parlato della sua storia di disagio, indigenza e difficoltà vissute negli anni in cui cresceva in una borgata romana. Una storia come quella di tanti che, a differenza sua, non hanno la fortuna di poterla raccontare come una condizione dalla quale si è usciti. E lo ha fatto con una serenità disarmante, se ha letto un gobbo non se n'è avuta la minima percezione. Cosa più incredibile, si è pure commossa sinceramente, convincendo a restare sintonizzato chiunque fosse già pronto a cambiare canale, preoccupato dalla solennità dell'introduzione di Amadeus.

Impariamo da Elodie, ci ha dimostrato che la retorica a Sanremo non è una tassa obbligatoria.

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