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Elena Santarelli contro Signorini: “Quando si parla di aborto, la parola spetta prima alle donne”

Elena Santarelli si scaglia contro la posizione di Alfonso Signorini sul tema dell’aborto: “Penso sia fondamentale garantire la libertà di scelta, che è stata il punto ti arrivo di tante battaglie. E credo che la parola spetti prima di tutto a noi donne”.
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La frase di Alfonso Signorini che prendeva distanze dal diritto all'aborto e, anzi, lo condannava, sta continuando a rimbalzare sui social con i commenti più vari. Ieri sera, è finita in tv proprio su una rete Mediaset, l'azienda che gestisce anche il Grande Fratello Vip. Elena Santarelli, conduttrice de Le Iene al posto di Ornella Vanoni, a casa per una brutta influenza, si è detta contraria a determinate esternazioni, soprattutto se non provenienti dalle parti coinvolte e, nel caso, lese, ossia le donne: "Comunque la si pensi, penso sia fondamentale garantire la libertà di scelta, che è stata il punto ti arrivo di tante battaglie. E credo che quando si parla di questi temi, la parola spetti prima di tutto a noi donne".

L'opinione di Nicola Savino: "Diritto all'aborto sancito per legge"

Nicola Savino ha sostenuto la collega e rincarato la dose, ricordando al conduttore del Gf Vip che l'aborto è un diritto acquisito dall'Italia con un referendum di oltre 40 anni fa, per cui l'aver parlato per "tutti" in studio è stato a suo dire il risultato di un intervento fatto "in velocità":

È una frase detta sicuramente in velocità. Comunque la pensiate, vogliamo ricordare a tutti che l’aborto è una conquista di civiltà, è un diritto che in Italia è stato sancito da 40 anni con un referendum. Per cui, gli italiani si sono espressi con una grandissima partecipazione, c’è poco da aggiungere.

Alfonso Signorini inamovibile: "Difendo la libertà di pensiero"

Ma Alfonso Signorini non sembra minimamente interessato a fare un passo indietro. Nella giornata infervorata di ieri, ha pensato bene di difendere la libertà di opinione, reclamando il diritto di averne una sua personale che può non incontrare nemmeno l'azienda per la quale lavora: "Tra i diritti civili per i quali mi batto da sempre ci sono il rispetto e la difesa della libertà di pensiero. Un principio che difendiamo, anzi difendo, con assoluta fermezza. Indipendentemente dai miei gruppo di lavoro".

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