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“Edicola Fiore” su Sky premia il Fiorello che ha scelto di non ripetersi

Edicola Fiore debutta su Sky confermandosi uno straordinario trionfo di cazzeggio in alta definizione. Da anni Fiorello si smarca dai corteggiamenti di chi acclama il suo ritorno. Come Guzzanti c’è perché ha scelto di esserci a modo suo e non è un caso che entrambi siano andati a Sky.
A cura di Andrea Parrella
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Il sogno di chiunque è di riuscire a fare un lavoro, possibilmente quello che si ama e si sceglie, nel miglior modo possibile: ovvero come si vuole. Fiorello è la dimostrazione plastica di come questa cosa sia possibile. Tre anni fa circa intuisce le potenzialità di uno smartphone, anticipa Facebook Mentions e, essendo uno che sembra aver risolto la sua sregolatezza con la regolarità di alzarsi all'alba, ha deciso che la colazione al bar sotto casa dovesse diventare un format. Lui, il più grande e desiderato showman italiano, uno che avrebbe potuto fare un Sanremo schioccando le dita, si mette in proprio e va in diretta alle 7 del mattino, sul web. Il risultato è Edicola Fiore su Sky Uno, partito martedì 31 maggio e in onda per nove puntate. Inizia come tutte le sue dirette mattutine, con Agonia in primo piano e lui che si riprende a metà. Un tipo che mangia un cornetto alle sue spalle gli fa "senti, ma com'è che fai a tene' er telefono così?". Poi capisce con chi sta parlando e dice "Ma te sei Fiorello?!".

La diretta di Edicola Fiore è tutt'altra storia. Inquadratura in alta definizione, entusiasmo al massimo, Stefano Meloccaro a sostegno, Negramaro ospiti, Fiorello conduttore e regista, che alterna l'inquadratura istituzionale con quella da smartphone. Non è una vera rassegna stampa, i giornali sono un pretesto scenografico per fare del sano casino: Edicola Fiore, anche in tv, si conferma come un trionfo puro, autentico e bellissimo di cazzeggio. Che non è una brutta parola o una definizione spocchiosamente intellettualistica per gettarsi nella solita argomentazione di ciò che sia satira e ciò che non lo sia. Fiorello è un personaggio incredibile che ha avuto il coraggio di disinteressarsi della fama, quella che per molti va alimentata, colta al volo quando c'è perché potrebbe scomparire all'improvviso. Lui, al contrario, ha abbracciato l'idea di esserci sempre, anche quando non c'è. Come Corrado Guzzanti (qui il parallelismo ci sta) ha fatto del non essere onnipresente, come tanti avrebbero voluto, la sua ragion d'essere. Qualcosa che riescono a fare solo i fenomeni.

No, la Rai non si è fatta sfuggire Fiorello

E non è un caso che entrambi, sia Guzzanti che Fiorello, alla fine siano andati sulle frequenze satellitari (il primo con la serie Dov'è Mario?). Nei giorni scorsi, quando Fiorello annunciava alla sua maniera l'approdo dell'Edicola a Sky, emergeva una prevedibile quanto pretestuosa polemica sulla Rai che si era fatta scappare l'ennesimo cavallo di razza. Una querelle senza senso, perché la Rai ha il suo Uno Mattina, una sua identità discutibile o meno e, oggettivamente, l'unica cosa che non si può contestare al servizio pubblico è di non aver corteggiato Fiorello proponendogli qualsiasi cosa negli ultimi anni. Semplicemente, quello che la Rai può proporre a Fiorello, non è quello che vuole fare Fiorello.

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