Due mister al prezzo di uno: dopo il “porca pu***na” Lino Banfi ci riprova con Roberto Mancini
Lo spot Tim che in queste ultime settimane ha visto protagonista Lino Banfi ha fatto chiacchierare e non poco. L'attore pugliese che nella pubblicità interpreta l'iconico "allenatore nel pallone" Oronzo Canà, è stato invischiato in alcune polemiche circa l'utilizzo di termini poco adatti, come lo storico "porca pu**ena" frase cult del suo personaggio. Dopo le critiche, quindi, sono arrivati i rinforzi e nei prossimi spot al suo fianco ci sarà un altro allenatore di un certo livello: il ct della nazionale Roberto Mancini.
Il nuovo spot con Roberto Mancini
Una scenetta paradossale quella che vede Mancini al telefono con Oronzo Canà, conversare su strategie di calcio e consigli imperdibili su tecniche di gioco che secondo l'allenatore pugliese, dovrebbero essere messe in atto dai giocatori in campo. Intanto, però, il Commissario Tecnico degli azzurri vorrebbe solamente godersi lo spettacolo e cerca di smorzare l'entusiasmo e la foga del suo collega. Uno spot che punta decisamente ad altro e che cerca di traghettare gli spettatori sui ricordi della recente vittoria degli Europei, in vista delle partite per le qualificazioni ai Mondiali 2022. Cambia, quindi, il tormentone che prima conteneva l'esclamazione ‘porca pu**na', ieri andata regolarmente in onda nonostante le polemiche: l'accento è ora sulla parola "lapalissianamente".
Cosa è successo nel primo spot con Lino Banfi
La querelle attorno al primo spot con protagonista Lino Banfi nasce dopo una denuncia del MOIGE (Movimento Italiano Genitori) che ha ritenuto l'esclamazione inadatta ad un pubblico di minori e decisamente volgare: "In una TV già subissata da contenuti volgari e inadatti ai minori, non si sente davvero bisogno di un ulteriore dose di cattivo gusto e volgarità" è stato scritto su un comunicato. Sembrava, quindi, che la pubblicità fosse stata censurata dal momento che non è stato più mandato in onda lo spezzone in cui l'attore pugliese pronunciava la frase in questione. Da parte della Tim, poi, è arrivata una rettifica in cui si chiarisce che non c'è stato nessun provvedimento in merito e che, quindi, non è corretto parlare di censura.