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Diego Abatantuono: “I politici oggi fanno più ridere dei comici di professione”

Il comico milanese torna in tv con lo show ‘Enjoy – Ridere fa bene’ condotto da Diana Del Bufalo, in onda da domenica 2 febbraio in prima serata su Italia1, in cui due squadre di concorrenti, molti di loro reduci di ‘Colorado’, si sfideranno a suon di battute. In un’intervista al Corriere, Abatantuono spiega quanto sia difficile oggi fare satira in tv: “Abituati ad uomini di potere sussiegosi, ora la parodia di un personaggio non regge il confronto con il suo alter ego reale”.
A cura di Giulia Turco
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Diego Abatantuono riporta la sua comicità in tv. Dopo aver tenuto a battesimo ‘Colorado', che inizialmente si chiamava ‘Colorado Cafè Live', il comico milanese torna con ‘Enjoy – Ridere fa bene', un programma comico tutto nuovo condotto da Diana Del Bufalo, da domenica 2 febbraio in prima serata su Italia1. Spazio alle battute e alle risate, ma questa volta stando alle anticipazioni, sarà la satira ad essere protagonista. Sfida accettata per Abatantuono che, in un'intervista al Corriere, racconta quanto sia difficile oggi fare satira in tv riuscendo ad entusiasmare il pubblico.

La comicità dei politici ha superato quella dei comici di professione. Eravamo abituati ad uomini di potere sussiegosi, mentre adesso la parodia di un personaggio non regge il confronto con il suo alter ego reale: fare satira politica oggi è molto più difficili.

‘Enjoy – Ridere fa bene' su Italia1

Sarà una sfida tra comici a suon di battute, il nuovo show di Italia1, che vedrà da un lato un team capitanato da Gigi e Ross e dall'altra quello di PanPers. Nel cast delle due squadre, tra gli altri, ci saranno anche Vincenzo Albano, Herbert Ballerina, Barbara Foria, Alberto Farina, Gianluca Impastato, Claudio Lauretta, Francesca Manzini, mentre Diego Abatantuono avrà il compito di influenzare il giudizio del pubblico che in studio, dotato di telecomando, dovrà giudicare le esibizioni.

C’è un bel gruppo di cabarettisti, un bel mix tra giovani e meno giovani, la qualità comica è alta. Spesso si dice che è stato divertente farlo anche quando non è vero: in questo caso assicuro di sì, quando si crea un certo clima poi si riflette anche sulla riuscita del programma.

L'esordio della comicità milanese

La sua carriera da comico era iniziata ai tempi del Derby Club. Era la Milano degli anni '60 e '70 e il locale era diventato punto di incontro tra personaggi esordienti dello spettacolo, ma anche della politica. Erano tempi diversi, oggi occorre stare al passo col cambiamento, spiega Abatantuono:

Un tempo il comico faceva una lunga gavetta, tra teatro e cabaret. Oggi la tv ha bisogno di prodotti veloci, il web è istantaneo: anni fa se avevi una buona idea ci campavi per 2 anni, adesso si brucia in un attimo.

Dal teatro del cabaret al grande schermo

Nella stessa intervista al Corriere, Abatantuono racconta che in fondo il cinema è sempre stata la sua priorità, così dal teatro del cabaret si è ben presto spostato sui set cinematografici. Oltre 100 film tra cui, ricorda l'attore, da ‘Marrakech Express' di Gabriele Salvatores, uscito a fine anni '80, fino alle serie tv come ‘Il giudice Mastrangelo'. Il cinema resta il suo luogo del cuore:

Era un film on the road e se la compagnia è divertente, all’avventura del film si aggiungono le disavventure della vita che vivi nelle pause, nei trasferimenti da un posto all’altro. In genere succede quando giri lontano da casa. Mediterraneo era stanziale, ma era impagabile stare in acqua e poi andare sul set. Il giudice Mastrangelo lo abbiamo girato in Salento prima che diventasse una moda. Il cinema rimane il luogo dove mi sento più a mio agio, è il mio habitat, so sempre quello che succede e prevedo quello che succederà.

Alla domanda su quali siano gli aspetti più difficili di un film comico, Diego Abatantuono risponde:

Gli orari, spesso sono pesanti. E soprattutto andrebbero pensati meglio: alzarsi alle 5 di mattina per recitare in un dramma va bene, così arrivi con la faccia da tragedia già pronta; ma non va bene per una commedia: se mi sveglio a quell’ora mi impedisci di ridere almeno fino a mezzogiorno. Vanzina lo aveva capito benissimo, sapeva che i comici non fanno ridere la mattina.

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