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Dennis Fantina fuori da The Voice: “Il brano non mi è stato imposto ma suggerito” (VIDEO)

Escluso da The Voice e al centro di un vortice di polemiche, Dennis Fantina rettifica e spiega in esclusiva a Fanpage che il brano di Marco Mengoni che sembrerebbe essergli costato l’eliminazione alle Blind Audition, non gli sarebbe stato imposto solo “caldamente” suggerito.
A cura di Stefania Rocco
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Dennis Fantina rettifica attraverso Fanpage la notizia secondo la quale il brano di Marco Mengoni, con il quale ha partecipato al talent show The Voice, gli sarebbe stato imposto dalla produzione. In un’intervista successiva all’eliminazione alle Blind Audition, il primo vincitore di Amici (all’epoca si chiamava ancora Saranno Famosi) spiega che quel tweet di risposta a Fiorello che tante polemiche ha suscitato sarebbe stato scritto in un momento di nervosismo, dettato dal dispiacere legato alla sua esclusione. Dennis racconta a Fanpage la sua esperienza a The Voice e ammette di esserci rimasto molto male per il fatto di non aver potuto continuare con la sua corsa verso il successo.

Sono anni che Fantina lavora nel mondo della musica e, in passato, ha collaborato sia con J-Ax che con Francesco Facchinetti, due dei coach dell’attuale edizione di The Voice. Non si aspettava di essere immediatamente riconosciuto ma sperava di poterli colpire, soprattutto dati i complimenti che gli sono stati rivolti dopo l’esibizione. Fantina riconosce anche che, a differenza della versione di The Voice che va in onda in altri paesi, in Italia il talent sembrerebbe avere regole molto diverse. I coach interagiscono anche troppo tra loro, quasi come se prima di pigiare il pulsante e girarsi, si dovesse necessariamente attendere il benestare dei colleghi. Noemi, soprattutto, sembrava quella più entusiasta dell’esibizione di Dennis ma, sebbene fosse sembrata a un passo dal premere il pulsante che gli avrebbe consentito di continuare la gara, alla fine ha scelto di non farlo. Infine, Dennis rimprovera a J-Ax il mancato saluto in studio, e non solo nei suoi confronti. Ritiene che i coach debbano mettersi più spesso nei panni di chi sceglie di esibirsi e mostrare una partecipazione più attiva alla loro emozione.

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