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Ddl Zan, Salvini scrive a Fedez e Tommaso Zorzi: “Incontriamoci e parliamo”

Il rapper e l’influencer avevano contestato Salvini per aver ignorato la questione del Ddl Zan e aver dato peso al lancio della petizione per il no al coprifuoco. Il leader della Lega ha risposto col suo stile: due lettere in cui apre a un incontro con entrambi e, seppur timidamente, a discutere della legge contro l’omotransfobia.
A cura di Andrea Parrella
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Dal alcune settimane il dibattito politico è concentrato sulla questione del Ddl Zan per una legge che sia in grado di punire il reato di omotransfobia. A veicolare l'attenzione sul tema sono stati soprattutto gli interventi di personaggi del mondo dello spettacolo e influencer.

Il rapper e l'influencer contestano Salvini

Per questa ragione nelle ultime ore il leader della Lega ed ex ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha risposto a Fedez e Tommaso Zorzi, che nelle ore precedenti lo avevano criticato aspramente. Oggetto della disputa è stata la petizione promossa dalla Lega contro il coprifuoco disposto nell'ultimo decreto del governo e prorogato anche per i prossimi mesi. Una raccolta che ha portato al raggiungimento della soglia di 100mila firme in pochi giorni. Numeri per i quali lo stesso Salvini ha esultato, ma che hanno offerto a Fedez e Zorzi (ma non solo loro) l'opportunità di chiamare in causa la Lega e il suo leader proprio sul tema del DDL Zan, che vede i partiti di destra protagonisti dell'ostruzionismo che nelle ultime settimane aveva impedito la calendarizzazione della discussione sul disegno di legge in Senato (nelle scorse ore è poi arrivata la svolta).

Il leader della Lega scrive a Fedez e Zorzi

Senza una specifica coordinazione tra loro, Fedez e Zorzi hanno contestato a Salvini lo stesso aspetto, ovvero la rivendicazione orgogliosa di numeri, nello specifico 100mila, che sono circa un quinto di quelle raccolta per lo stesso DDL Zan. E così Salvini si è trovato costretto, data la potenza di fuoco dei due, a rispondere con una specie di lettera pubblicata sulle proprie pagine social. Prima rivolgendosi così a Zorzi, che ieri era stato preso di mira con insulti omofobi dopo aver attaccato Salvini:

Caro Tommy, rispetto le battaglie di tutti e non mi permetto di insultare nessuno, men che meno chi non conosco, come te. Ognuno può amare chi vuole, vivere con chi vuole, far l'amore con chi vuole, per fortuna. Chi discrimina o aggredisce in base al colore della pelle o alle scelte affettive, sessuali e di vita è un cretino, sempre. Anche chi insulta il prossimo in base al partito che vota o alla petizione che firma è un cretino. Pronto a offrirti un caffè quando vuoi, in serenità, per parlare di coprifuoco, di Zan, di giovani e futuro. Pace e bene.

Poi indirizzando un invito all'incontro anche a Fedez, rimarcando tuttavia la posizione della Lega su alcune questioni:

Caro Fedez, non solo ti ammiro come artista ma ti ringrazio come cittadino, per i generosi contributi che hai dato per la costruzione dell'ospedale anti Covid in Fiera a Milano e per aiutare i lavoratori dello spettacolo in difficoltà. Non è tempo di polemiche, ma di ricostruzione, per cui sarei ben contento di incontrarti per parlare di diritti, lavoro e libertà. Chi discrimina, insulta o aggredisce in base al colore della pelle, dell'aspetto fisico o alle scelte in amore è un cretino e va punito. Senza togliere a nessuno la libertà di pensare che un bimbo abbia diritto ad avere una mamma e un papà e che l'utero in affitto sia barbarie sulla pelle delle donne. Sperando che tu possa firmare a sostegno della nostra battaglia di libertà #nocoprifuoco, come altri cittadini hanno già fatto in soli 3 giorni, ti saluto in attesa di conoscerti.

Se è vero che la risposta di Salvini potrebbe apparire come un segnale di resa da una parte, è altrettanto chiaro che in entrambe le due lettere il leader della Lega tenti abilmente di spostare il focus della questione, assumendo un atteggiamento più interessato a compiacere i due popolarissimi interlocutori, che a parlare concretamente del Ddl Zan.

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