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Daniele Bossari attacca i talent show: “E’ un genere che fa male”

Il conduttore Daniele Bossari in una lunga intervista accusa i talent show di sfornare artisti che durano una stagione e che poi si perdono nel nulla. Infine parla del sorpasso del web sulla tv, è solo questione di tempo.
A cura di Fabio Giuffrida
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daniele bossari

Daniele Bossari racconta delle sue esperienze televisive, delle sue passioni ma anche della sua vita privata in una lunga ed interessante intervista rilasciata a DM. Il suo successo, la sua serenità d'animo la deve soprattutto all'esperienza di Mistero su Italia1 che è giunto alla sesta edizione con buoni risultati. Il bilancio che Bossari fa delle trasmissione Mistero è assolutamente positivo, fa parte del cast dalla seconda edizione e la definisce un'esperienza "nelle sue corde", un lavoro che gli piace talmente tanto da coinvolgerlo e da andare oltre ciò che si vede in tv, spiritualità e misteri in primo luogo. Al momento non è prevista la scrittura di un libro anche se Bossari continua ad annotare giorno per giorno – su un diario – tutte le sue esperienze indimenticabili, un percorso di crescita "anche un po' oscuro", dice lui, che chissà in futuro potrebbe trasformarsi in un progetto editoriale.

Ottimi i rapporti con Paola Barale che ha fatto irruzione sulla scena di Mistero; il suo ruolo inizialmente non era stato ben "capito" da Bossari, poi invece il loro rapporto si è rafforzato grazie alla Balare che ha "saputo inserirsi nel gruppo con la sua ironia e il suo stile". Il sogno di Bossari (qui l'intervista a Gamerland) è che si possa investire di più sul brand "capitalizzando le esperienze di queste sei edizioni" visto che, essendo oramai il pubblico fidelizzato, si può pensare ad una crescita di contenuti magari "con servizi autoprodotti, inchieste interessanti e temi più seri che si alternino a cose più leggere". Sul futuro della televisione e sull'avvento del web:

Onestamente credo che la web tv prenderà piede, sempre di più. E’ solo questione di pochi anni. Oggi gli investimenti pubblicitari sono ancora tutti spostati verso i canali tradizionali, verso le tv e la carta stampata. A breve però si orienteranno verso il web, è inevitabile.

Vorrebbe ritornare a MTV ma solo con un progetto nuovo e con "tutto il bagaglio di esperienze professionali e personali che ha maturato nel tempo". E' l'occasione giusta per parlare della rivoluzione di MTV (qui il palinsesto autunnale) che non si occupa più (solo) di musica ma anche di notizie e molto altro ancora: ecco perchè MTV ha riservato un solo canale alla musica, lasciando l'altro invece a tutti gli altri contenuti, dalle ginnaste ai calciatori, dai ballerini a Jersey Shore. Quello che fa più rumore della sua intervista a DM sono le sue dichiarazioni in merito ai talent show:

Il genere (dei talent show, ndr) “fa male” nel momento in cui vediamo artisti che durano una stagione e poi si perdono nel nulla. In quel momento ti rendi conto che in Italia esistono tantissime coriste, bravissime, ma la cantante che ti fa venire la pelle d’oca e che dura nel tempo è un’altra cosa. Allo stesso tempo e’ anche vero che oggi questo è un modo attraverso cui il pubblico a casa, spesso composto da ragazzini, entra in contatto con la musica.

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