Daniela de Robert, collega di Maria Grazia Capulli: “Credeva nel bello della vita”
Risale alle prime ore di questa mattina la notizia della morte di Maria Grazia Capulli. Volto noto del TG2, ha condotto programmi legati al benessere e alla salute, sostenendo sempre più spesso la sua passione verso la positività della vita. Voleva far emergere il buono di un'Italia denigrata e descritta spesso come un enorme contenitore di problemi, voleva fare informazione nel modo più veritiero possibile, voleva continuare a lavorare e ad alimentare la sua vocazione giornalistica. Fu Clemente Mimun a darle una grande possibilità in Rai nel lontano 1996, dopo averla vista alle prese con Piero Chiambretti, allora conduttore del Festival di Sanremo. Oggi tutto il mondo del giornalismo è in lutto e non sono mancati messaggi di cordoglio sui vari profili social dei suoi colleghi.
Quello più accorato e commovente proviene da una sua cara collega del TG2, Daniela de Robert, giornalista nella sezione esteri. La lettera aperta, condivisa su articolo21.org come sfogo contro un destino troppe volte ingiusto, che l'ha sottratta alla vita a soli 55 anni, inizia così:
Maria Grazia ci ha lasciati. In silenzio, con discrezione, così come ha vissuto anche i momenti difficili. Negli ultimi tempi, quando le forze glielo consentivano, la vedevamo al Tg2, al lavoro per la rubrica “Tutto il bello che c’è”, una finestra sulle buone notizie, o nella sua redazione Cultura con la passione per i libri che ha portato avanti con i servizi nel giornale e con la rubrica Achab Libri.La vedeva anche il pubblico da casa. Da anni quello di Maria Grazia è stato uno dei volti del Tg2. Conduttrice e inviata, era convinta che l’informazione debba dare voce e visibilità ai più deboli, che la televisione sia essa stessa cultura e debba favorire la diffusione della conoscenza, dell’arte, della letteratura, dei racconti, del piacere di viaggiare e conoscere il mondo attraverso le parole scritte.
Le parole di Daniela de Robert seguono un crescendo di emozioni, per poi eclissarsi, solamente dopo aver sottolineato quanto Maria Grazia Capulli fosse legata al bello della vita, nonostante le difficoltà incontrate nel suo breve percorso:
Maria Grazia Capulli amava il suo lavoro, il nostro lavoro. E ha sempre cercato caparbiamente di portare anche dentro i telegiornali, spesso contro corrente, il magico mondo del bello attraverso l’arte di cui l’Italia è così ricca o la letteratura, ma anche attraverso il racconto delle storie di donne e uomini famosi o di gente comune, di adulti o di bambini, di italiani o di stranieri arrivati nel nostro paese con viaggi difficili e dolorosi.
Credeva nel bello della vita. E lo ha fatto sino all’ultimo.