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Dall’Ariston un solo grido: il teatro c’è!

Protagonista del quadro di Achille Lauro, Monica Guerritore, ha celebrato l’arte in un anno davvero devastante per tutti i professionisti dello spettacolo.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Numeri da paura

La pandemia, ormai è fatto fin troppo noto, ha messo in crisi tutto il mondo dello spettacolo dal vivo. Nel 2020 il comparto ha registrato un calo del fatturato del 97% con 327.000 professionisti ormai in una situazione davvero emergenziale. In queste sere l’Ariston sta diventando un simbolo per migliaia di addetti ai lavori che stanno stringendo i denti per ripartire il prima possibile.

Monica Guerritore: “A Sanremo per dire che il teatro c’è”

"Sono qui per dare il segno che il teatro c'è, e su un palco che ci spetta di diritto. L'Ariston una volta all'anno è prestato al Festival, per il resto è nostro". Queste le parole con cui Monica Guerritore ha spiegato la sua presenza nel “prologo” del nuovo quadro di Achille Lauro di ieri sera. Per aprire il quadro di Lauro, in cui accanto a Emma ha cantato il brano Penelope, la Guerritore ha interpretato proprio quest’ultima in un intenso monologo: “Sono diventata una leggenda. Un bastone con cui colpire altre donne che non avrebbero saputo essere assennate come me, oneste come me, pazienti come me. Ma io avrei solo voluto gridare: «non seguite il mio esempio». Ma io non sono più, non ho più voce con cui parlare”. Un monologo, quindi, in cui Penelope non è solo il simbolo della “mancanza di voce” di una forma d’arte, ma anche delle donne tutte: “sono una donna senza voce, nessuno mi ascolta”. Donne il cui “ruolo” è stato affrontato anche più blandamente con il continuo passaggio di mani sul palco dei mazzi di fiori consegnati alle cantanti sul palco, una tradizione che evidentemente appare sempre meno al passo coi tempi.

Tutti in attesa delle aperture del 27 marzo

Tutto questo mentre i professionisti del settore, dagli artisti alle maestranze, attendono con ansia la data del 27 marzo, termine dal quale nelle zone gialle potranno essere allestiti spettacoli con il pubblico pur con limitazioni e accortezze per garantire la massima sicurezza. L’auspicio va quindi al mondo dell’arte di ripartire quanto prima con le proprie attività, poiché resta tra i settori più colpiti e meno tutelati.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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