Crozza a Italialand: Berlusconi mi fa tenerezza
Maurizio Crozza abbandona i panni di "uomo da copertina" di Ballarò, per ritornare a indossare quelli della creatura da palcoscenico. E' andato in onda ieri il primo dei due speciali, con il nome di Italialand: una collaborazione tra il comico e LA7 che ha visto la rete concedere al genovese due venerdì sera per la messa in onda di uno spettacolo teatrale dal Nazionale di Milano, con one man-show appunto Crozza.
I risultati della prima puntata hanno fatto si che Italialand si piazzasse subito dopo Squadra Antimafia 3 e Montalbano, come terzo programma più visto, nella corsa agli ascolti di ieri sera. Il segreto del successo, per il comico, è in gran parte raccolto in questi 11 minuti di video, che vi proponiamo.
Crozza ha ripreso il monologo a Ballarò su Berlusconi, premier da autogrill, forte del consenso che il paragone tra il premier e un alberello parlante di Natale aveva attratto a Ballarò. Il comico ha utilizzato battute già saggiate nel programma di Floris, così da esser certo che facessero presa sul pubblico, ma si è comunque reinventato, come quando ha citato alcune ultime parole famose di Berlusconi. Pungente il commento all'affermazione del premier, che non avrebbe mai avuto donne di sinistra: " e certo, le minorenni non possono votare".
Anche la frase risalente all'anno scorso del Primo Ministro, che avrebbe, a suo dire, portato la moralità in Italia, diventa incriminata: ma il Paese sopporta tutto, a detta del genovese, che elenca, in ordine di importanza, tutto ciò su cui gli italiani hanno messo una pietra sopra, fino al "cucù" fatto dal presidente alla cancelliera Merkel.
Alla fine, però, il comico dice di provare tenerezza verso il premier: Crozza ha commentato le amministrative 2011, rilevando ovviamente lo smacco di Berlusconi, incassato in quel di Milano. Anche Bossi non sembra ridere più delle battute del Presidente del Consiglio, racconta Crozza, che vede apparire sul led dello studio una foto del premier, che lo immortala in una posa abbastanza triste. Parte la musica e le coriste cominciano ad enunciare le frasi più cattive, venute fuori dalle intercettazioni del Rubygate: il comico si prepara a cantare un brano, che rappresenti in toto la solutidine e l'abbattimento del presidente Berlusconi, in questo periodo. Nel brano, il premier sembra lamentarsi di Fede, Mora, Ghedini: per vedere le "nipoti" deve chiamare per forza la Minetti e non ne può più di niente e nessuno. Il festino è finito, o quasi?