Crozza a Ballarò: la vera storia di Ruby ad Arcore, video

Nuova puntata di Ballarò, il talk show politico di Rai 3 condotto da Giovanni Floris e che ieri aveva come ospiti della trecentesima puntata il ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini, il vicesegretario del Pd Enrico Letta, il presidente della regione Piemonte Roberto Cota, Flavia Perina di FLI,  il filosofo Dario Antiseri, il direttore del Tempo Mario Sechi, il giornalista di Repubblica Giovanni Valentini, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli. La domanda che ci si è posti è stata “Dove porta la politica italiana?”.

Ma come sempre in apertura della trasmissione c'è stata la copertina satirica di Maurizio Crozza.

Crozza ha raccontato la vera storia di Ruby e finalmente si è capito come sia arrivata ad Arcore: mentre nuotava in Marocco un canader l'ha pescata e l'ha scaricata proprio sulla villa di Arcore dove era scoppiato un piccolo incendio. A quel punto il premier per farla asciugare la fa girare vorticosamente intorno al palo della lap dance e così con l'effetto centrifuga è riuscito nel suo intento!

Ovviamente la ricostruzione surreale si deve alle tante versioni che i protagonisti del caso Ruby stanno dando in questi giorni in aula.

Crozza però al termine del suo intervento ha fatto infuriare Cota e la Gelmini che hanno disturbato Crozza commentando le affermazioni del comico genovese. L'argomento scottante è stato quello delle pensioni dei politici e Crozza ha detto: "Ai nostri parlamentari basta un solo giorno in Parlamento per prendere un vitalizio di più di tremila euro al mese per tutta la vita. Questo scherzetto costa alla Camera 150 milioni di euro l'anno. Come direbbe Zichichi: i batteri hanno inventato la vita, i politici hanno inventato il vitalizio. E questa è scienza? No, è dialogo".

Proprio questo ha fatto infuriare i due politici che hanno continuato a ripetere che quelle di Maurizio Crozza erano bugie, ma mentre il comico è sparito dallo schermo Floris ci ha tenuto a precisare: "Non è una bugia, ma in effetti un solo giorno non basta, serve una intera legislatura. Certo, se un parlamentare, in aula, ci va solo una volta in tutta la legislatura, allora un giorno basta e avanza".