37 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Confronto primarie in tv: meglio Rai di Sky, ma li ho odiati entrambi

Televisivamente parlando, le primarie si sono portate appresso l’impressione di un nuovo modello di comportamento. Per la verità, la rivoluzione non c’è stata e queste regole stringenti strozzano l’argomentazione politica.
A cura di Andrea Parrella
37 CONDIVISIONI
RAI - Confronto Bersani - Renzi

Può sembrare un paradosso, ma tra i due dibattiti, pur avendoli disprezzati profondamente entrambi, ho preferito quello proposto in Rai. Sarà provincialismo, oppure deriva culturale anti stelle e strisce, ma ritengo che il metodo del guinzaglio, del tempo limitato per una risposta (limitato in maniera ancor più estrema per quello Sky), sia un fattore che limiti una conversazione politica d'ampio respiro, che abbia un reale senso e che non costringa i candidati a dire ciò che l'elettore vuol sentirsi dire, cioè spot, anziché dichiarazioni che implichino proposte serie.

Inoltre ritengo una sconfitta enorme sentir dire in giro che finalmente la si è fatta finita con i talk show pieni di grida, attacchi e insulti, in cui la situazione diventava ingestibile, come se il vento delle primarie avesse portato con sé un nuovo modo di fare politica in tv. Credere che la soluzione per regolare questo aspetto sia appunto metterli in punizione, chiuderli in un recinto, mi pare un metodo da ospedale psichiatrico, iniezioni di tranquillanti. E' stato possibile ‘stavolta solo perché i candidati hanno preventivamente, e a ragion dovuta, deciso di non fare querelle: anche e soprattutto perché sarebbe stato per loro sconveniente. Il desiderio sarebbe quello che di spontanea volontà si dialogasse con calma, evitando di alzare la voce. Non essendoci possibilità, preferisco l'onestà del talk show tradizionale, così almeno da sapere quando tenere spento il mio schermo ultrapiatto.

Fatta questa premessa, che comunque era il corpo della questione, ho trovato la conduzione di Monica Maggioni elastica, forse a tratti distratta, ma comunque più adatta al contesto. Da spettatore, pur osservandolo, mi sono preoccupato meno del fattore cronometro, che invece nel caso del dibattito su Sky era presente in ogni inquadratura, come una spada di Damocle e distraeva dal filo del discorso. Inoltre ho trovato che la scenografia Rai, per quanto non elaboratissima, racchiudesse il dibattito in una situazione più raccolta, calda e meno asettica dell'enorme studio di X Factor.

Ad ogni tornata elettorale ci si mortifica nel constatare che siamo un paese atipico, senza un dibattito elettorale serio. La verità è che se un confronto televisivo diviene un problema di stato è perché esiste quella generale ansia per mettersi d'accordo su come farlo, senza capire semmai che si dovrebbe fare e basta. Ecco perché li ho detestati entrambi: vorrei un dibattito che non debba regolarsi sui candidati, ma dei candidati che si adeguino alla possibilità di un dibattito civile.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views