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“Chiudono Rai Movie e Premium”, verso il progetto di un canale unico per film e serie tv

Il Giornale riferisce di un nuovo piano industriale dell’amministratore delegato Fabrizio Salini, nel quale Rai Movie e Rai Premium verrebbero chiusi per fare spazio a due canali verticali, dedicati alle donne e agli uomini. Fonti vicine a Fanpage.it, però, riportano di un progetto più grande, volto anche al digitale, che prevederebbe la creazione di un canale unico per il cinema e le serie tv.
A cura di Eleonora D'Amore
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È delle ultime ore la notizia pubblicata da Il Giornale rispetto alla chiusura dei canali Rai Movie e Rai Premium, come risulterebbe da nuovo piano industriale dell'amministratore delegato Fabrizio Salini. La motivazione, a detta del quotidiano, sarebbe legata alla necessità di fare spazio a due canali verticali, dedicati alle donne e agli uomini:  "A parte la terminologia paleolitica «al maschile» e «al femminile» (capiremmo una RaiAction e una RaiEmotion…), la decisione sembra inspiegabile".

Fonti vicine a Fanpage.it, però, riportano di un progetto più grande, che prevederebbe la creazione di un canale unico per il cinema e le serie tv, un modo per contrastare il colosso di Netflix e inserirsi in un mercato decisamente in crescita. Non ci sarebbe, quindi, la volontà di annullare la presenza del cinema sulla tv generalista e subordinarla all'offerta declinata al femminile e al maschile, come aveva già tentato di fare Mediaset con la creazione dell'universo La5, completamente immersa nelle tinte rosa delle sue proposte televisive tra reality, cucina, benessere e film romantici. Azione più che comprensibile in quel del Biscione, visto che l'azienda di Cologno Monzese si era contemporaneamente lanciata nel sorpasso, in un mercato ancora poco battuto dalle generaliste, con la nascita di '20', canale dedicato proprio al cinema e alle serie tv.

Contemplabile l'ipotesi che la Rai abbia fatto le valutazioni del caso e, in un clima di totale rebranding, abbia preferito azzerare Rai Movie per ripartire da zero con un progetto nuovo di zecca, nonostante i numeri di share e ascolti non le abbiano dato mai granché torto in quanto a selezione dell'offerta: i migliori titoli del cinema anni '50/70 nei nomi di Totò, Gassmann, Tognazzi e Mastroianni, passando per le commedie di Dino Risi e De Sica fino ai western di Sergio Leone. Scelte che non hanno mai escluso film e fenomeni dei grandi festival come Venezia, Roma e Cannes, così come i premi italiani dei David e quelli internazionali degli Oscar, con particolare attenzione agli approfondimenti negli speciali Movie Mag di seconda serata.

Un mondo dedicato ai cinefili che, probabilmente, sta tentando il rilancio con veste e intenzioni rivolte anche al digitale, nel quale la Rai ambisce a presenziare in maniera più pregnante, nel continuo tentativo di avvicinare un target più giovane e interattivo che, con buona pace di prodotti ‘spot' come Il Collegio e Braccialetti Rossi, fatica ancora molto a fidelizzare.

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