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Cast e registi presentano ‘Gomorra’: “Tutti vittime, è una serie che non redime” (VIDEO)

“La criminalità organizzata è già una realtà, noi ci limitiamo a raccontarla”, attori e registi presentano a Roma la fiction diretta da Sollima, Comencini e Cupellini, già venduta all’estero in quasi 40 Paesi. Saviano interviene con un videomessaggio: “Girare a Scampia era fondamentale, è il Dna della serie”.
A cura di Annalisa Perla
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Un ragazzo affascinante, taciturno e affettuoso nei confronti di sua figlia, del suo amico paterno e della moglie. Si apre con lui: Ciro Di Marzio, interpretato da Marco D’Amore, uno dei soldati più fedeli del capo del clan dei Savastano, e con il suo punto di vista sulla storia, la prima puntata di Gomorra-La serie. La fiction, prodotta da Sky Atlantic, Cattleya e Fandango, trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, che ha partecipato in prima persona all’elaborazione del soggetto, poi diretto dietro la macchina da presa da Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini. Ed è una rappresentazione del mondo camorristico, delle sue dinamiche, delle realtà presenti a Nord di Napoli, viste dal suo interno.

“Questa è una serie che non redime – spiega lo stesso D’Amore -, tutti i carnefici di queste storie saranno inevitabilmente delle vittime”. A lui intanto, almeno a giudicare dalle due puntate viste in anteprima dalla stampa, spetta il ruolo del bello e introverso, che spara senza pietà in pieno volto ai rivali di clan ma che poi tradisce una certa sensibilità, piangendo sul corpo dell’amico morto o preoccupandosi  della sorte della moglie rimasta vedova. E l’impressione per lo spettatore è subito di coinvolgimento e quasi empatia per questo giovane riflessivo, che fin dalle prime battute si mostra più saggio del suo stesso capoclan, manifestando dissenso sulla decisone presa di far scoppiare una vera e propria guerra. Ma tutti gli attori e i registi della nuova produzione si affrettano a precisare che è una follia pensare che una seria sulla criminalità organizzata crei adepti. “La camorra già inquina il territorio", sottolinea Sollima, supervisore artistico della fiction, "noi lo abbiamo soltanto rappresentato”. E sono le stesse parole usate da Roberto Saviano, che con un videomessaggio interviene alla presentazione dell’opera alla stampa.

Ma gli attori precisano anche che la storia, nell’arco delle 12 puntate, fa molti giri, si trasforma e viene raccontata dal punto di vista di ciascun protagonista, mettendo in evidenza, meschinità e contraddizioni di ogni personaggio. “Sfido chiunque – ci racconta ad esempio Maria Pia Calzone, che interpreta la moglie del boss – a pensare che ci si possa immedesimare o si possa emulare una donna come Imma. Sono tutti personaggi che alla fine perdono,  conducono delle vite piene di sospetto, persone incapaci di rilassarsi, di godere dei soldi che hanno”.

Intanto il successo sembra assicurato: prima ancora del suo debutto Gomorra-La serie è stata venduta in quasi 40 Paesi, tra cui gli Stati Uniti. E gli stessi produttori non escludono l’ipotesi di una seconda serie nel futuro, se ce ne saranno i presupposti. Allora il 6 maggio, alle 21.10, l’appuntamento sembra ormai imminente, non resta che mettersi comodi in poltrona.

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