Canzoni, mascherine e distanziamento: nel Sanremo dell’era Covid va in scena l’Italia
Sanremo non è mai stato solo canzoni, è sempre stato una sorta di specchio del nostro Paese, con le sue passioni e le sue battaglie, e quest’anno la platea vuota e gli orchestrali con il volto coperto dalla mascherina sono la rappresentazione forse più chiara e senza filtri di ciò che tutti noi stiamo vivendo. Una cosa non è cambiata: l’attesa di quello che è sempre un evento di grande richiamo. E dopo settimane di indiscrezioni e ipotesi, ecco che i riflettori si accendono e il colpo d’occhio sulla distesa di poltroncine porpora è davvero qualcosa che colpisce. Anche Amadeus, in apertura, si emoziona e forse sente il peso della responsabilità di un’edizione che resterà negli annali.
Il cuore batte più forte dell’anno scorso
È così che esordisce il conduttore, leggendo un breve stralcio di una lettera da lui inviata a un quotidiano. “Ho preparato questo festival con tutto me stesso”, legge, “con l’aiuto di molte persone e in condizioni difficilissime, l’ho fatto con ancora più forza e determinazione dello scorso anno”. La commozione è palpabile: “Ho preparato questo festival rispettando ogni norma di sicurezza, ma soprattutto pensando a chi vive di musica, a chi vive di televisione e di spettacolo, al Paese reale, quello che sta lottando per ritrovarsi. Abbiamo scoperto che la normalità è una cosa straordinaria. Per avere un po’ di normalità abbiamo lavorato in maniera straordinaria”. E un’ultima nota su un tema che rischiava di sollevare non poche polemiche: gli applausi registrati. “Mi rincuora pensare che siano gli applausi che farete da casa”, conclude il conduttore.
Rimaniamo uniti e ce la faremo
Nel Sanremo dell’era Covid non poteva mancare l’omaggio a chi è in prima linea contro la pandemia: il personale sanitario. A rappresentare sul palco dell’Ariston chi ha dato tanto in questi mesi difficili è stata la giovane infermiera Alessia Bonari. Forse non tutti conoscono il suo nome, ma in moltissimi hanno visto il suo volto coperto da una mascherina nel selfie che ha fatto il giro del web. Era il 9 marzo dello scorso anno e l’Italia cominciava a capire cosa significa fare i conti con il famigerato coronavirus, il Covid-19. Infermiera in un ospedale di Milano, dopo un turno di quindici ore, Alessia si è tolta la mascherina e ha mostrato il suo volto segnato dal dispositivo. “All’inizio la foto è stata condivisa solo tra le mie sorelle e i miei amici, ma poi è diventata virale”, racconta Alessia. Un po’ intimidita dall’improvvisa celebrità, Alessia lancia un messaggio importante: non ne siamo ancora fuori, ma con l’impegno di tutti ce la faremo. Un messaggio di ottimismo di cui, in queste settimane ancora difficili, abbiamo certamente bisogno.