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“Born in the Wild”, arriva il reality che fa nascere i bambini nella foresta

Non ci sono medici, non ci sono macchinari, non ci sono ostetriche, solo una madre e il bambino che dovrà nascere in mezzo alla natura. È il nuovo reality choc di “Lifetime”.
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Un nuovo reality show arriva dal canale Lifetime ed è destinato a sorprendere e, come spesso accade, sollevare un po' di polemiche. Questa volta non parliamo di folli esploratori che decidono di farsi mangiare vivi da un anaconda, ma di madri, altrettanto folli o quantomeno spericolate, che decidono di partorire tra boschi, foreste e ruscelli, nella natura, senza il supporto di un medico, senza macchinari speciali, senza null'altro che i loro cari vicino. Tutto questo è "Born in the Wild", appunto. Un titolo evocativo per uno show che è molto atteso, perché porta nelle case americane il miracolo della vita "on the wild".

Le polemiche arrivano proprio dalle associazioni dei medici, che puntano il dito sul pericolo "emulazione". Se lo show dovesse avere successo, infatti, potrebbe innescare un trend molto pericoloso che potrebbe vedere sempre più madri, scegliere di partorire senza il supporto di specialisti ed ostetriche. La madre protagonista della prima (e per adesso unica) puntata, Audrey Bird, 25 anni, che ha fatto nascere la piccola Piper, oggi sei mesi e in ottima salute, sulle montagne dell'Alaska, ha detto al New York Post:

La mia scelta è stata rispettata, volevo essere in grado di muovermi, sentirmi viva ed in grado di camminare. Non volevo essere legata al letto, connessa ad un monitor oppure a macchinari.

Il marito di Audrey, Peter, le ha dato il suo completo supporto riguardo la decisione di avere un parto completamente naturale. Audrey ha però ammesso che partorire senza la sicurezza di un ambiente sterile, non è una cosa da imitare, tuttavia lei ha avuto completa fiducia del suo corpo, sicura che il bimbo sarebbe nato senza nessun tipo di complicazione. Ovviamente la produzione durante le riprese le ha offerto la possibilità di avere un medico a portata di mano, ma Audrey si è rifiutata, chiedendo però una squadra medica completa a 30 minuti da loro, qualora qualcosa fosse andato storto.

"Born in the wild" è ispirato ad un video youtube

Il docu-reality è ispirato alla storia vera di Simone, una donna che ha partorito senza l'aiuto dei medici ed ha pubblicato la sua esperienza su Youtube. Un video che oggi ha più di 20 milioni di visualizzazioni, abbastanza da convincere la Lifetime a produrre un docu-reality, quello che mancava era una donna che si offrisse volontaria. Audrey Bird ha colto così l'opportunità al volo, emulare le gesta di Simone e dare alla sua bambina il massimo della libertà possibile, sin dai primissimi istanti della sua vita. Un'esperienza primitiva, pericolosa certo, ma molto affascinante.

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