Blackface a Tale e Quale Show, si pensa ad un concorrente di colore nel cast
Il ‘blackface‘ a Tale e Quale Show‘ torna a far discutere. A quanto pare, gli autori del programma che partirà il prossimo 17 settembre con la nuova edizione, avrebbero deciso di inserire nel cast dei performer una cantante di colore, per aggirare il veto imposto dalla Rai che impedisce al programma di Carlo Conti di mettere in pratica il blackface. Senza rinunciare a portare sul palco esibizioni in omaggio dei più grandi artisti della musica afro americana. L'indiscrezione, lanciata da TvBlog, potrebbe mettere un punto alle polemiche sorte da parte di associazioni anti razziste lo scorso anno dopo l'esibizione di Sergio Muniz nei panni di Ghali.
La polemica contro il blackface a Tale e Quale Show
Fu Ghali, in particolare, a sollevare un polverone contro la sua imitazione nell'ultima edizione del Tale e Quale Show da parte di Sergio Muniz, truccato in viso in modo da simulare la carnagione del cantante di origine tunisina. "Non c'è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti", aveva tuonato l'artista, "non mi sono offeso davvero, ma nemmeno ho riso". Già prima di Muniz, nel 2019, a suscitare polemiche era stata Roberta Bonanno con la sua imitazione di Beyoncé. Negli anni Stevie Wonder a Louis Armstrong, da Michael Jackson a Nat King e Natalie Cole, da Gloria Gaynor a Whitney Houston e Tina Turner sono solo alcuni degli artisti imitati sul palco dello show musicale di Rai 1.
La decisione della Rai
Lo scorso gennaio ai vertici Rai e allo stesso Carlo Conti era giunta una lettera di "Invito ad abbandonare la pratica del blackface dalle trasmissioni di intrattenimento del servizio pubblico", da parte di diverse associazioni anti-razziste in seguito ai recenti episodi. La Rai, dal canto suo, aveva fatto sapere di voler rinunciare all'utilizzo di questa pratica e di volersi impegnare a diffondere contenuti nel rispetto di tutte le etnie e culture:
Nel merito della vicenda per la quale ci avete scritto, diciamo subito che assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – a evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento perché le vostre osservazioni sulla pratica del Blackface diventino consapevolezza diffusa.