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Berlusconi contro la tv pubblica: sconfitti grazie a lei

In occasione della nomina di Alfano a segretario del PDL, il premier dice la sua sulla sconfitta alle elezioni: tv pubblica e stampa avversa sarebbero responsabili dell’inimicizia degli elettori italiani verso Berlusconi e la sua coalizione.
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A cura di Marianna D Onghia
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Durante la nomina di Alfano a segretario del PDL, dopo le dimissioni di Bondi dalla medesima carica, il premier ha commentato i risultati delle amministrative 2011 in maniera polemica: le dichiarazioni del Presidente del Consiglio non sono state un "mea culpa", auspicabile dopo la sonora sconfitta, bensì un attacco alla tv pubblica e alla stampa. A detta di Berlusconi, larga parte del mondo delle comunicazioni, fatta eccezione per la sua Mediaset, rema contro di lui e sarebbe colpevole di aver fuorviato gli elettori indecisi, ad un passo dai ballottaggi.

In particolare, programmi come Annozero sarebbero tra i dieci che per Berlusconi non si sono fermati durante i ballottaggi, violando le basilari regole della par condicio: proprio il programma di Santoro ha avuto un recente richiamo per la telefonata di Celentano, che toccando il tema politico, avrebbe interrotto il silenzio elettorale, che programmi come Annozero, in quanto contenitori d'informazione politica, dovevano rispettare. Su questo punto, non si può dare torto al premier, che rivendica la correttezza in tv, stabilita da principi regolari redatti dalle autorità garanti per le comunicazioni: se si è deciso per la par condicio, i programmi tv coinvolti dovrebbero attenersi a questi dettami, provenienti dall'alto.

Sembra un pò, paradossale, invece, il fatto che Berlusconi lamenti un'opposizione di tv pubblica e stampa, in toto: le multe dell'Agcom ai Tg per le interviste al premier sembrerebbero fare il quadro di una situazione ben diversa, dove ben 5 tg nazionali, tra cui due Rai ( che rispetto ai 3 totali della tv pubblica sono un gran numero) sono stati destinatari di un'ammenda per violazione di quegli stessi principi regolatori, che il premier rivendica.

In secondo luogo, la coalizione mediatica contro Berlusconi sarebbe diretta responsabile della sconfitta del centrodestra alle ultime amministrative, in quanto avrebbe plagiato le menti degli indecisi, con i servizi delle ultime ore prima delle votazioni: la tv pubblica dovrebbe sentirsi lusingata per avere così tanto potere sul pubblico,a detta del Presidente del Consiglio,  ma i telespettatori non sono stati di certo osannati, anzi. Se le loro decisioni sono vincolate da una trasmissione televisiva, solo ed esclusivamente da quello, dov è finito il pensiero, la riflessione critica e il libero arbitrio? Per il premier, chi ha votato Pisapia a Milano o De Magistris a Napoli avrebbe fatto mente locale su chi votare, solo perchè l'ha detto Celentano o chi per lui. Chissà, forse qualcuno l'avrà fatto anche per questo, ma la restante parte come si sentirà, davanti a queste parole? E tralasciando ciò, possono i media essere colpevoli di una sconfitta politica o è solo un modo come un altro per sviare l'attenzione dalle responsabilità reali?

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