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Battibecchi elettorali in tv, (non) ne sentivamo la mancanza

L’aria elettrizzata dalla campagna elettorale che timidamente prende il via. Sensazioni simili alla scuola che cominciava: entusiasmo, noia, poi l’attesa che finisca.
A cura di Andrea Parrella
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Le elezioni sono un po' com'era l'inizio della scuola, esistono luoghi fisici e della mente, gesti, parole  e fatti che ti danno la percezione stiano per arrivare. Gli spot degli astucci e degli zaini da comprare, il giubbotto di jeans preparato per il primo giorno di scuola, quando avrebbe dovuto far freddo per forza, ma invece puntualmente c'era caldo, tanto caldo. E' questione di atmosfere, la stessa sensazione che si provava nel tenere accesa la tv ieri sera, facendo un moderato zapping: cioè spostandosi da La7 a Rai3, da Otto e mezzo a Ballarò, provando a scacciare la tentazione lecita di stazionarsi sull'ultima puntata de L'onore e il rispetto. Due liti, cauti battibecchi per rimembrarci atmosfere da tempo messe da parte e darcene un assaggio.

Dalla Gruber uno scontro da salotto tra due signore programmate per dire l'una il contrario dell'altra, Flavia Perina di Fli e Michela Biancofiore del Pdl. Nelle prime battute non si interrompono, chiedono scusa per contraddire ciò che ha appena detto l'altra appena prendono parola. Bastano due o tre domande per scaldarle fino ad un'ansia di dire una cosa in più dell'avversaria che tracima oltre i limiti concessi dalla conduttrice, che la "pidiellina" interrotta accusa di essere a lei ostile. E già noi, gli spettatori, a tavola, a percepire la tristezza mista all'esaltazione dell'estate che finisce e la scelta del diario da comprare: Smemoranda o Comix?

Nel prime time la palla passa a Floris, che per la verità a dispetto di una riconosciuta professionalità, ha sempre un po' di difficoltà a gestire i battibecchi in studio. C'era il redento Gianfranco Fini, da pochi giorni ridisceso in campo con quella che che il suo avversario di ieri, Roberto Formigoni, definiva giustamente (giustamente/Formigoni può sembrare abbinamento azzardato, ma è così) la ricerca di una "nuova verginità politica". I due non hanno fatto altro che litigare con Giubilo dall'inizio alla fine, con Fini che accusa il ciellino di difendere l'indifendibile. In questo senso si percepisce la caratura del professionista che non si perde nei fronzoli del galateo della conversazione, ma parte subito in quarta.

La puntata di Ballarò non ha avuto altro leit motiv che la querelle tra il presidente della Camera e il governatore di regione Lombardia. il profumo di campagna elettorale ha raggiunto la massima intensità quando Fini ha precisato che il problema di gestione delle regioni non ha a che fare con differenza tra destra e sinistra, ma che è questione di "sistema". Il diritto di recriminargli di farne parte, del sistema, da circa vent'anni, è una cosa che lasceremo alle facili contestazioni demagogiche, di destra come di sinistra.

Sappiamo poi le cose come vadano, l'entusiasmo per l'inizio della scuola terminava dopo le prime due settimane di lezioni, dopodiché subentrava un accenno di nausea che si tramutava, pian piano, nell'attesa per le vacanze di Natale. Ieri gli spettatori hanno fatto tutto in una sera: il risveglio sorpreso per l'arrivo delle elezioni, la fine dell'entusiasmo, l'arrivo immediato della nausea. Tutto in sole due ore, sono diventati bravissimi.

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