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Barbara Serra: “Da donna, ho potuto maturare le mie competenze all’estero e non in Italia”

Barbara Serra, giornalista italiana residente a Londra e ospite di Diego Bianchi a Propaganda Live, torna sulla questione disparità di genere in tv, sollevata dalla collega Rula Jebreal nemmeno una settimana fa. Parla da donna dotata di competenze, come ha auspicato lo stesso Zoro nel suo discorso di venerdì scorso, specificando che proprio quelle competenze sono state maturate all’estero e non in Italia, dove in qualche modo non le è mai stato dato modo di crescere.
A cura di Eleonora D'Amore
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Barbara Serra, giornalista italiana residente a Londra e ospite di Diego Bianchi a Propaganda Live, torna sulla questione disparità di genere in tv. sollevata dalla collega Rula Jebreal nemmeno una settimana fa. Parla da donna dotata di competenze, come ha auspicato lo stesso Zoro nel suo discorso di venerdì scorso, specificando che proprio quelle competenze sono state maturate all'estero e non in Italia, dove in qualche modo non le è mai stato dato modo di crescere.

Dopo aver lavorato presso le redazioni della BBC, di Sky News e di Five News, Barbara Serra è entrata a far parte della redazione di Londra di Al Jazeera English e ne è diventata il volto principale. Per questo motivo, ha sentito di dover intervenire per dare un'opinione su cosa potrebbe fare la televisione italiana per dirsi davvero inclusiva ed emancipata:

Tu e il tuo programma (detto a Zoro in collegamento, ndr) siete finiti nel mirino e sicuramente nel panorama televisivo italiano non si salvano in molti, anzi. Ti parlo anche come competenza, come donna italiana che vive all’estero da quando avevo otto anni, prima in Danimarca e poi in Inghilterra. Ti posso dire che con quella competenza ho maturato esperienze diverse da donna, quando ero in Italia o in Nord Europa. Noi non siamo l’Arabia Saudita né dobbiamo diventare la Svezia, siamo l’Italia, magari un paese un po’ più equo. Perciò quando tu parli di competenze e donne in tv credo che non si mostri a pieno tutta la complessità della questione italiana. Io sono qui sì per le mie competenze a 46 anni ma anche perché per 25 anni prima ho avuto varie opportunità, prevalentemente all’estero.

I "consigli non richiesti" di Barbara Serra

È un problema complesso, è dovere degli autori televisivi di cercare di risolverlo? Probabilmente no, però tutti noi in tv possiamo far parte di una soluzione generale. Per questo ti dò dei consigli non richiesti che sono la mia specialità: il primo è che tutti i programmi debbano tenere il conto di chi invitano per garantire una mancata disparità di genere con la presenza equa delle donne rispetto agli uomini; il secondo è auspicare che ogni programma guardi al proprio limite in termine di figure: il 50% è inarrivabile perché tutti i ruoli di potere sono ricoperti dagli uomini, ma almeno che si apra a un 40% o 30%, al limite 25%; infine, una consuetudine ormai in Inghilterra, sarebbe cercare voci diverse o spesso sviluppare voci diverse.

Non era uno ‘spiegone', forse era uno ‘spieghino', ma sicuramente è risultato necessario. Dopo poco, a rinforzare la linea, parola a Michele Santoro.

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