474 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Attacco hacker, Sigfrido Ranucci: “Sono sotto tutela dal 2009 ma ora non sono più tranquillo”

Dopo l’attacco degli hacker, Sigfrido Ranucci all’AdnKronos rivela il suo stato d’animo: “La mia abitazione è sorvegliata ciclicamente dai carabinieri ma ora sapere che c’è chi sa esattamente dove abito con la mia famiglia non è una cosa che mi fa sentire tranquillo”. Anche la Rai al lavoro per dare massimo supporto al giornalista e conduttore di “Report”.
474 CONDIVISIONI
Immagine

"Se qualcuno vuole infettare la nostra dedizione al lavoro, non ci riuscirà". Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, parla ancora del suo momento delicato. Dopo essere stato attaccato da alcuni hacker dell'Europa dell'Est, i quali sono riusciti a violare il suo account bancario e trafugare dati sensibili, il giornalista si è detto scioccato ma non per questo farà un passo indietro su quello che è il suo lavoro. Allo stesso modo, però, si è detto agitato per quanto sta succedendo: "Sono già sotto tutela dal 2009, ma ora non mi sento più tranquillo". 

Le parole di Sigfrido Ranucci

Sigfrido Ranucci all'AdnKronos rivela il suo stato d'animo: "La mia abitazione è sorvegliata ciclicamente dai carabinieri ma ora sapere che c'è chi sa esattamente dove abito con la mia famiglia non è una cosa che mi fa sentire tranquillo". Queste le parole del conduttore di Report dopo l'operazione di hackeraggio nei suoi confronti.

Spero di essere solo la protesi di una incursione fatta anche a danno di altri cittadini, anche se è avvenuta in un contesto particolare, in un momento particolare. Una coincidenza che deve necessariamente farmi aprire gli occhi. Detto questo, se qualcuno ha tentato di fare questa operazione solamente per cercare di hackerare la dedizione al lavoro, mia e della squadra di ‘Report', ha sbagliato. Non ci facciamo infettare da questo virus che punta a minare la nostra passione per il lavoro. Report è un nodo nevralgico dove passano dati sensibili, contatti con le fonti, dove arrivano richieste legali, dove scambiamo informazioni con gli avvocati che ci devono difendere. Tutto questo rende molto più difficile l’esercizio di giornalismo di inchiesta per una trasmissione che è continuamente già sotto lo scacco di richieste milionarie di risarcimento danni. Noi abbiamo avvocati che si sono dimostrati integerrimi negli anni, bravissimi a difenderci, ma se un domani qualcuno, conoscendo la nostra rete di legali e consulenti, potesse arrivare a leggere le nostre strategie difensive, sarebbe una situazione rischiosissima per noi e per le fonti. Noi riceviamo 75.000 segnalazioni ogni anno di persone che denunciano chiedendo l’anonimato. Se Report, invece, diventasse incapace di preservare il loro anonimato, ci sarà ancora voglia da parte delle persone di continuare a denunciare sulle mail aziendali?.

La Security della Rai a supporto di Sigfrido Ranucci

Anche la Security della Rai si è messa al lavoro per dare il massimo supporto alla causa di Sigfrido Ranucci. Si sta verificando anche che non ci siano rischi per l'azienda del Servizio Pubblico in relazione al fatto che determinati spyware possono penetrare attraverso un indirizzo mail o un numero di cellulare. Si sta cercando di capire se questa maxi operazione di violazione account sia collegata con le inchieste che Report ha fatto su Moscopoli.

474 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views