Andrea Paris vincitore di Tu sì que vales: “Vorrei fare Sanremo o un programma di Paolo Bonolis”
“Prestigiattore” e mentalista, Andrea Paris è il vincitore di Tu sì que vales 2020. Già secondo classificato a Italia’s got talent nel 2019, Paris era già diventato popolare con il video virale nel quale, insieme alla figlia Maddy, recitava la poesia Il Lonfo, di Fosco Maraini. Attore, prestigiatore, intrattenitore, Paris è un performer. Fanpage.it lo ha raggiunto a qualche giorno dalla vittoria:
Secondo classificato a Italia’s got talent nel 2019 e vincitore di Tu sì que vales nel 2020. Prima ancora avevi realizzato un video diventato viralissimo, quello in cui insieme a tua figlia reciti la Poesia del Lonfo, che ha 20 milioni di visualizzazioni su Youtube. Come nasce quel successo?
In realtà, sono 90 milioni di visualizzazioni tra Youtube e social. Nel 2016 stavo facendo uno spettacolo andato in televisione e c’erano dei turisti stranieri ai quali dissi che avrei recitato una poesia che non avrebbero capito, esattamente come non avrebbero capito gli italiani. Tornato a casa, mia figlia, che aveva 3 anni, mi disse ‘Papà, mi insegni il “lastro”? Il “lanfo”? Il “lostrio”?’. Siccome ho capito che poteva far ridere, decisi di girare un video e metterlo sul mio profilo Facebook. Pensavo rimanesse tra noi e invece dopo un’ora aveva migliaia di visualizzazioni. Solo dopo l’ho caricato su Youtube. È stato un caso, non c’era uno studio dietro.
Qual era lo sfidante che temevi maggiormente tra quelli che hanno partecipato con te alla finale?
Molti dicono Kyle Cragle, che è un bravissimo artista, però Dakota e Nadia erano fortissimi. Le loro coreografie, anche a livello teatrale, trasmettono messaggi potenti. Però non parlerei di timore. La finale è stata un grande show, un varietà. Tu sì que vales è un programma che regala leggerezza, in questo momento storico è come fare clown terapia all’Italia malata.
C’è un servizio di Striscia la notizia sul numero del quattro di picche, idealmente apparso tra le mani del pubblico in studio a Tu sì que vales e dei giudici. In realtà, non tutti avevano quella carta. È riuscito male?
Adoro Striscia, mi piacerebbe mi regalassero un tapiro. Ho voluto fare un gioco con il pubblico perché potessero divertirsi tutti. Lì sei come un direttore d’orchestra che deve far eseguire al pubblico i movimenti in un certo modo. Su 200 persone, 4 che stonano le trovi. Poi io sono uno a cui piace un po’ rischiare. Avevo costruito questo numero per Gerry Scotti che era appena tornato. C’era la telefonata a casa che era un omaggio un po’ a lui e un po’ a Proietti, e l’aiuto del pubblico. A Chi vuol essere milionario, quando chiedi l’aiuto del pubblico, non tutti indicano la stessa risposta esatta. Io speravo che lui prendesse una persona che aveva sbagliato i movimenti, perché così avrei chiesto di vedere quale carta aveva in mano la maggioranza del pubblico e il gioco sarebbe riuscito lo stesso. Io faccio una magia molto basata sull’improvvisazione.
Hai dedicato la vittoria a Veronica Franco. L’avevi conosciuta dietro le quinte?
Purtroppo non l’ho conosciuta. Sono venuto a sapere tardi della sua storia ma mi sembrava doveroso dedicarle la vittoria, l’avrebbe fatto chiunque. Donerò una parte del montepremi alla ricerca e a un’associazione di beneficenza con la quale collaboro da anni, occupandomi di clown terapia.
Hai ricevuto proposte per altri programmi tv?
Ancora no.
Ce n’è uno che ti piacerebbe fare?
Mi piacerebbe fare l’incursore in un programma come Sanremo, quelli di Paolo Bonolis o a Striscia la notizia. E magari, dopo essermi classificato al secondo posto in un talent e averne vinto un altro, mi vedrei bene a condurne uno.
Cos’ha detto tua figlia Maddy della tua vittoria?
Quest’anno avevamo deciso di non andare in settimana bianca perché c’è il Covid e perché, proprio a causa del Covid, stiamo lavorando meno. Appena ho vinto, mi ha chiamato e mi ha detto ‘Papà, hai vinto. Adesso andiamo in vacanza’. Ma la cosa più bella l’ha fatta la mia compagna Barbara. Chiamo a casa e mi dice ‘Che bello, ho urlato, bellissimo. Senti, tornando a casa, passa da Ikea a prendere due sgabelli’. Geniale.
Com’è stato affrontare la semifinale senza Gerry Scotti, a casa causa Covid?
Lui era molto presente nonostante tutto perché era collegato da casa. La frase “the show must go on” l’ho vista in pieno quel giorno insieme a tutta la loro professionalità. A dimostrazione che Tu sì que vales è una macchina perfetta, sono riusciti a confezionare la puntata con leggerezza anche quel giorno. Era quasi impossibile ma hanno fatto un miracolo.