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Amadeus sugli ascolti di Sanremo: “Volevo il pubblico ed ero capriccioso, dicevo una cosa ovvia”

In prossimità della terza serata del Festival di Sanremo, il direttore di Rai1, Stefano Coletta, insieme ad Amadeus hanno commentato l’esito in termini di ascolti della seconda serata della kermesse. Il conduttore artistico ha dichiarato: “Non c’è più l’evento Sanremo, perché tutta la macchina che lo creava ci è stata tolta. Per questo sono felice di questi ascolti”.
A cura di Ilaria Costabile
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Seconda serata di Sanremo 2021 che porta con sé degli ascolti non propriamente soddisfacenti in termini di share, avendoconquistato il 46% di share corrispondente ad una media di 7,6 milioni di telespettatori. Durante la conferenza stampa di presentazione della terza serata, sia il direttore di Rai 1 che il direttore artistico della kermesse hanno voluto commentare i dati ottenuti sottolineando quanto il periodo storico che l'Italia sta attraversando abbia inciso sull'andamento di ogni singolo appuntamento con il Festival. Stefano Coletta, soprattutto, ha posto l'accento sulla necessità di non guardare ai "numeri", bensì all'intero contesto: "Questa edizione del Festival è incomparabile, è il risultato finale dell’azienda che si è impegnata, per mesi e mesi l’azienda Rai si è dovuta occupare di protocolli, e tanto altro. Non è il dato contabile che ci aspettiamo, ma è l’orgoglio di aver segnato un altro goal per il servizio pubblico", per poi aggiungere: "Questo elemento dell’Ariston vuoto che è uno specchio congruo con quello che stiamo vivendo, ha creato una risposta, ho trovato ancora più bravo Amadeus, rassicurante, intrattenitore".  

Il commento di Amadeus

Ma è proprio Amadeus che, infine, fa un'analisi profonda e dettagliata di questa seconda serata. La puntata del 3 marzo ha generato nuove riflessioni che sono state enunciate dal direttore artistico del Festival che ha dichiarato ancora una volta quanto questa edizione sia diversa dalle altre e quanto la sua richiesta di avere il pubblico non fosse solo una pretesa, ma nascondesse un'altra consapevolezza:

Volevo ringraziare la Rai, con grande affetto partendo dall’ad, direttore generale, questa è una gioia, vuol dire che il lavoro che stai facendo è apprezzato. Sono molto, molto felice di questo Festival, quello che stiamo facendo a Sanremo è qualcosa di unico e straordinario. Quando dicevo non si può fare senza pubblico passavo per capriccioso, dice una cosa ovvia, è un evento. Sanremo è il più grande evento italiano, e l’evento lo fa la macchina di Sanremo, giornalisti, cantanti signori in prima fila, personaggi, politici, tutto quello che viene contestato e amato. Se non fosse un evento sarebbe un programma televisivo fatto da un’altra parte.

Un'analisi più profonda sul pubblico

Il conduttore continua il suo discorso, paragonando il Festival di quest'anno, proprio ad uno show televisivo, perché è così che deve essere considerato, a suo avviso, Sanremo 2021: "Noi cerchiamo di fare il miglior programma televisivo, ma svuotato di tutte le sue parti è un altra cosa" ha dichiarato in conferenza stampa. Infine, non poteva mancare, un'ulteriore analisi che unisce non solo i dati numerici, ma anche quanto sta accadendo in Italia, che non può essere dimenticato o sottovalutato nell'impatto generale che ha anche sull'intrattenimento:

Siamo un mese dopo, le partire tolgono dai 3 ai 5 punti, allora dove fai il 47 puoi fare il 50, il campionato di calcio ha tolto ieri 4,5 se sommiamo che siamo un mese dopo, c'è la gente disperata, la gente è come se vivesse una guerra. Questa è una situazione anomala, non la dobbiamo dimenticare tutto questo toglie forza all’evento, tutto questo non c’è, questi dati sono clamorosi. Quando dicevano la gente a casa guarderà Sanremo, ma non è vero, se tu hai un problema, non lo guardi Sanremo, vedere dieci milioni di persone che si sintonizzano e ci dicono grazie per la serenità che di date. È il Sanremo televisivo più forte che ci possa essere, perché non è il vero festival di Sanremo, ma un programma televisivo, perché tutto il resto ci è stato tolto. Sono felice, per questo ringrazio tutti voi. Il 52% dell’anno scorso era inaspettato, ma in un momento diverso.

Sulla platea vuota all'Ariston

La natura anomala di questa edizione è stato il tema portante di tutta la conferenza, con Amadeus che verso la fine ha commentato l'eventualità che lo svolgimento del festival, in un momento in cui lo spettacolo dal vivo e altri settori sono fermi, possa aver attirato antipatie su Sanremo e sullo stesso Amadeus.

Mi hanno detto che ero capriccioso perché volevo il festival a tutti i costi. L'accusa al festival, come obiettivo da colpire, certamente  non ha fatto bene al festival. Non voglio dire se sia giusto o meno non avere il pubblico, però continuo a pensare che avere in platea un campione di 500 medici e infermieri sarebbe stata una cosa meravigliosa. Se chiudere Sanremo fosse servito a far aprire gli altri teatri, io lo avrei fatto. Ma la realtà è l'Ariston ha chiuso e gli altri teatri sono ancora chiusi. Sono un privilegiato? Tutti i settori sono ugualmente importanti. Io appartengo al mondo dello spettacolo e ho cercato di far aprire il mio settore.

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