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Festival di Sanremo 2020

Amadeus e la conduzione ‘un passo indietro’: il successo di Sanremo è tutto merito suo

Il 52.2% di share fa rumore e concede autorevolezza a un Festival di Sanremo che, per struttura e tempi tecnici, è forse il migliore possibile dopo il biennio di Claudio Baglioni. Serviva il metronomo, il conduttore purissimo e rassicurante. Amadeus mette al centro gli altri, mai se stesso. È così neutro da riuscire a rendere la kermesse assolutamente gradevole.
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Salite, c'è posto sul carro dei vincitori. La sensazione che, dopo gli ascolti tv del Festival di Sanremo 2020, i più alti dal 2005 – eoni fa, televisivamente parlando – ci sia una retromarcia netta da parte di una buona parte dell'intellighenzia che voleva affondare Amadeus, si respira già su Twitter. Il conduttore ha cancellato con un colpo di spugna tutte le critiche, tutte le gaffe, zittendo con i fatti una platea di scettici armati di preconcetti e ditino alzato.

Il 52.2% di share fa rumore e concede autorevolezza a un Festival di Sanremo che, per struttura e tempi tecnici, è forse il migliore possibile dopo il biennio di Claudio Baglioni. Serviva il metronomo, il conduttore purissimo, quello che non perde colpi, che scandisce e accompagna con mano l'evento. Amadeus è il conduttore rassicurante. Per questo, la presenza di Fiorello è stata fondamentale. A lui, gli inserti profani nella sacralità di un rito che, in fondo resta da anni sempre uguale a se stesso.

La presenza del conduttore de "I soliti ignoti" sul palco del Teatro Ariston è la vittoria dell'uomo comune. D'altronde, è questa la narrazione che gli è stata costruita intorno: "Era il mio sogno condurre il Festival". Lo hanno ripetuto fino allo sfinimento e sono riusciti a farcelo entrare in testa. Così come: "Rosario Fiorello lo sapeva, volevo lui accanto a me". Noi non lo sappiamo se le cose sono andate davvero così, ma se lo dice la televisione – per citare una delle grandi lezioni di Renzo Arbore – bisogna crederci. Ed è anche per questo che ci ricorderemo del Festival di Sanremo. Perché Amadeus è una figura così neutra da riuscire a rendere il Festival qualcosa di veramente gradevole. Mette al centro gli altri, mai se stesso. Gioca di sponda con tutti e non prevarica su nessuno. Il famoso ‘passo indietro', alla fine, lo ha fatto proprio lui.

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