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Alessandro Gassmann: “Mio figlio a X-Factor? Prima l’università”

Alessandro Gassman ha commentato al Corriere della Sera la partecipazione a X-Factor di suo figlio Leo: “Si è presentato da me con la faccia di chi doveva dirmi qualcosa. Gli ho chiesto se aveva messo incinta qualcuna. Mi ha spiegato che ha passato i provini, sono orgoglioso di lui. La sua missione, lui lo sa, è finire l’università”.
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Alessandro Gassmann, intervistato dal Corriere della Sera, ha rivelato di non sapere che suo figlio Leo era stato ai provini di X-Factor e che, con grande successo, era riuscito a superare le selezioni. Un divertente siparietto tra padre e figlio, quando Leo alla fine ha "confessato" di essere stato selezionato per la dodicesima edizione del format.

Alessandro Gassman parla di suo figlio Leo

Alessandro Gassman, presto in onda con la seconda stagione de "I bastardi di Pizzofalcone", ha raccontato che quando Leo si è presentato per raccontargli tutto, aveva la faccia di uno che "aveva una brutta malattia". Alessandro Gassman, come ogni padre, sogna per lui un percorso di studi completo.

Si è presentato da me con la faccia di chi doveva dirmi qualcosa. Gli ho chiesto se aveva messo incinta qualcuna, se aveva menato qualcuno, se aveva una brutta malattia. A quel punto mi ha detto che aveva passato i provini dei giudici. La sua missione, lui lo sa, è finire l'università, però sono contento. È un bravo ragazzo, non fa il saccente, è educato e perbene. Sono orgoglioso di lui"

Alessandro Gassman e i Bastardi di Pizzofalcone

Alessandro Gassmann tornerà presto nella seconda stagione della serie I bastardi di Pizzofalcone, che andrà in onda dall'8 ottobre su Rai 1. Una serie ambientata a Napoli, città alla quale da anni Gassman è legato:

Napoli raccoglie tutto il peggio e il meglio della società del nostro Paese, una società stratificata che va dai ricchi delle case aristocratiche alla gente dei vicoli, dalla borghesia alta o arricchita alla camorra. È un riassunto sociale dell'Italia. E poi mi sono ricreduto su Napoli. Ero vittima di luoghi comuni e pregiudizi. Pensavo: vado a Napoli e mi scippano. Ora mi sento adottato dalla città, dei napoletani mi piace l'orgoglio.

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