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Agcom multa Rai per 1,5 milioni: da violazioni dei TG alla “scorretta visione della donna a Sanremo”

In una lunga delibera, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni annuncia una sanzione pari a 1,5 milione di euro contro la televisione di Stato per violazione del Contratto di Servizio, citando una serie di errori, gaffe e rappresentazioni scorrette nelle reti dell’azienda pubblica di Viale Mazzini.
A cura di Valeria Morini
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La Rai finisce nel mirino dell'Agcom, che ha deciso di multare il servizio pubblica per 1,5 milioni di euro. Secondo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l'azienda si sarebbe resa responsabile di violazione del Contratto di Servizio attraverso una lunga serie di errori che vanno dalle questioni politiche alla "scorretta rappresentazione dell’immagine femminile" nel corso del Festival di Sanremo. In una delibera lunga 36 pagine, la lista completa delle mancanze imputate a Viale Mazzini.

Agcom contro il Festival di Sanremo

"In relazione alla trasmissione del Festival di Sanremo – scrive l'Agcom – si evidenzia che sono pervenute all’Autorità diverse segnalazioni che lamentavano la scorretta rappresentazione dell’immagine femminile e il ruolo stereotipato della donna nelle trasmissioni Rai. Anche in questo caso è stata verificata una carenza della particolare responsabilità richiesta alla Rai nella garanzia della dignità della persona e nella rappresentazione dell’immagine femminile". La relazione non cita episodi specifici e non è perciò chiaro se il riferimento sia alla chiacchieratissima affermazione del conduttore Amadeus durante la conferenza stampa di presentazione del festival, alle polemiche sulla presenza del rapper Junior Cally o alla partecipazione dei personaggi femminili che si sono avvicendati sul palco dell'Ariston (Rula Jebreal, Diletta Leotta, Sabrina Salerno, Francesca Sofia Novello, Antonella Clerici, Laura Chimenti, Emma D'Aquino, Alketa Vejsiu).

Sottorappresentazione M5S in Rai

La delibera parla anche di sottorappresentazione del Movimento 5 Stelle in Rai. Ricordando che "con specifico riferimento all’informazione, l’art. 6 del Contratto, prevede, tra l’altro, che ‘la Rai è tenuta ad improntare la propria offerta informativa ai canoni di: Equilibrio; Pluralismo; Completezza; Obiettività; Imparzialità; Indipendenza; Apertura alle diverse formazioni politiche e sociali'", l'Authority sottolinea che "con riferimento ai tempi di parola, il Movimento Cinque Stelle, risulta aver avuto in totale, su tutti i notiziari Rai, un totale di 21:45:22, pari al 19,99% del totale del tempo di parola dei soggetti politici. Ciò, nonostante la rappresentanza parlamentare di tale gruppo politico sia pari al 32,8% (Camera) e al 31,11% (Senato). Nello stesso periodo, il secondo e il terzo gruppo parlamentare, Lega e Pd, hanno registrato un tempo di parola sui notiziari Rai, pari, rispettivamente, al 20,48% e al 23,15% del totale del tempo di parola dei soggetti politici".

I servizi dei telegiornali

Bersaglio dell'Agcom sono poi alcuni singoli episodi, come la partecipazione a Realiti dei cantanti neomelodici siciliani che hanno offeso Falcone e Borsellino (il Contratto di Servizio imporrebbe di "veicolare informazioni volte a formare una cultura della legalità") o il servizio del 28 aprile 2019 nell'edizione delle 19.30 del Tgr Emilia Romagna dedicata alla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio con "dichiarazioni di alcuni presenti – ivi compresa la nipote di Mussolini -dichiarazioni al limite dell'apologia del fascismo senza alcuna stigmatizzazione o commento da parte dell'intervistatore". Ancora, si stigmatizza un altro servizio di un Tg Rai: "Nell'edizione delle ore 13 del Tg2 del 26 luglio si riporta la notizia dell'assassinio del vice-brigadiere Mario Cerciello Rega. Il notiziario è l'unico dei notiziari Rai ad attribuire con una assoluta certezza che i responsabili dell'omicidio sono indicati come due nordafricani, mentre i presunti responsabili sono in realtà due cittadini statunitensi".

Su Timperi e Fazio

L'Agcom fa rientrare nelle motivazioni della pesante sanzione anche la gaffe di Tiberio Timperi a Mattina in Famiglia ritenuta offensiva per la Calabria: "L'episodio, apparentemente banale, contribuisce a rafforzare stereotipi e pregiudizi". C'è quindi un riferimento a Fabio Fazio, in questo caso in difesa del conduttore che sarebbe stato esposto a un attacco da parte del telegiornale di Rai2 il 4 marzo 2019: "Il Tg2 commenta ironicamente l'intervista rilasciata a Fabio Fazio dal presidente Macron su Rai Uno. Il cittadino e utente viene esposto ad un editoriale che bersaglia i due interlocutori senza un chiaro ancoraggio a una notizia, né all'esplicitazione delle ragioni che motivano l'editoriale".

Altri episodi citati sono l'intervista del 25 gennaio 2019 (Tg2) a Steve Bannon (con "una serie di commenti sui leader delle forze di governo italiano di allora, senza fornire alcun chiarimento in ordine alle ragioni per le quali si riteneva di dare spazio a Bannon e, dunque, senza alcuna precisazione circa la sua figura e il suo ruolo"), il servizio di "L'approdo" di Gad Lerner su Rai Tre del 5 luglio 2019 sulle torture nelle carceri libiche con "dichiarazioni contro il Ministro dell'Interno dell'epoca e contro la politica del governo" senza contraddittorio, la puntata del 5 giugno 2019 di Tg2 Post sul funzionamento dei minibot ("La rappresentazione di tale tematica, tuttavia, è risultata univoca perché non illustra le diverse opzioni e posizioni al riguardo") e le dichiarazioni a "Carta Bianca" del 3 dicembre 2019 da parte di Mauro Corona che invitò gli italiani a togliere i risparmi dalle banche per metterli sotto il materasso ("Pur avendo la conduttrice Berlinguer stigmatizzato questa affermazione, l'informazione fornita al cittadino-utente su un tema complesso risulta del tutto sommaria").

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