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Adriana Volpe critica la Rai2 di Carlo Freccero: “Meglio il silenzio per non perdere il lavoro”

Adriana Volpe critica apertamente le scelte editoriali di Carlo Freccero, direttore di Rai2. Riferendosi all’ancora non confermata chiusura di Mezzogiorno in famiglia, la conduttrice lancia bordate precise. Poi conclude: “Forse è meglio stare in silenzio …altrimenti si perde il posto di lavoro”.
A cura di Stefania Rocco
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Adriana Volpe critica apertamente le scelte editoriali compiuto da Carlo Freccero, direttore di Rai2. Attraverso un post pubblicato su Instagram, la conduttrice di Mezzogiorno in famiglia analizza i dati di ascolto degli ultimi prodotti della rete, confrontandoli con quelli realizzati dal programma del quale è a capo. E si chiede apertamente il motivo di certe scelte.

Il post polemico della Volpe

Poche ore fa, la Volpe si è detta apertamente confusa rispetto ad alcune delle scelte operate da Freccero, soprattutto circa la decisioni di privilegiare produzioni estere invece che quelle italiane: “Ditemi che questi dati non sono veri: su Rai2 ieri il concerto di Guè Pequeno ha registrato 1,61% di share, il debutto di Realiti in prima serata 2,46%,spostato poi in seconda serata 3,7% di share( evito di ricordare Popolo Sovrano …) Prendo atto che “Mezzogiorno in famiglia”, l’unico programma che ha registrato sempre record di ascolti (12% di share) è stato chiuso! Ditemi che non è vero che Lucci per 6 puntate di Realiti ,come ho letto su vari articoli , prende 500.000 euro perché se veramente fosse così, in proporzione Fazio prende poco . Mi fate capire perché si chiude una produzione interna rai e si prevedono produzioni esterne?”. Poi conclude amara: “Questa è la Rai del cambiamento? Forse è meglio stare in silenzio …altrimenti si perde il posto di lavoro".

La chiusura di Mezzogiorno in famiglia

Mezzogiorno in famiglia, il programma Rai al quale la Volpe è passata dopo le liti con Giancarlo Magalli che hanno determinato la necessità di interrompere la collaborazione tra i due a I fatti vostri, rischia la chiusura. Dopo più di 20 anni dalla messa in onda della prima puntata, il format di Michele Guardì non sarebbe stato riconfermato. La notizia non è ancora ufficiale ma potrebbe diventarlo nel corso delle prossime settimane in occasione della presentazione dei nuovi palinsesti Rai.

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