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Addio a Dr House, la serie si ferma alla stagione 8

I produttori della celebre serie tv americana Dr House annunciano la chiusura del medical drama più famoso al mondo, arrivato ormai all’ottava stagione. Hugh Laurie abbandona il camice bianco portando con sé la intraprendente Cuddy, l’amico Wilson e la bellissima Tredici.
A cura di Stefania Rocco
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I produttori della celebre serie tv americana Dr House annunciano la chiusura del medical drama più famoso al mondo,

L’ottava stagione di Dr House sarà anche l’ultima, purtroppo. Ad annunciare la chiusura del medical drama più famoso al mondo sono i produttori della celebre serie tv creata grazie alle idee di David Shore e Paul Attanasio e trasmessa per la prima volta nel 2004, partendo dagli Stati Uniti. La notizia è stata confermata dai diretti produttori della serie, avallati da una nota trasmessa proprio dal protagonista, l’attore Hugh Laurie, cardine del successo raccolto in ben 8 anni di trasmissione. I fan del medico più burbero della tv dovranno rinunciare a vedere sullo schermo le vicende dei propri beniamini, ambientate all’interno di un ospedale futuristico che ha fatto da sfondo a un intreccio complesso e sempre entusiasmante di vite e casi.

L’ultima puntata di Dr House sarà trasmessa proprio in America il 2 aprile 2012 e coinciderà con l’addio definitivo annunciato dai produttori. La decisione di chiudere bottega, confermano insieme i produttori in una nota, è stata dolorosa ma inevitabile e carica della soddisfazione di aver raggiunto un vero e proprio record, sfondando il tetto delle 177 puntate previste, molte più rispetto a quelle pattuite nel 2004.

Dietro la decisione di lasciare in sospeso le vicende di Gregory, della bella Tredici e di tutto lo staff ospedaliero ci sono considerazioni attentamente ponderate e che non coincidono esclusivamente con l’intenzione manifestata più volte da Laurie di voler abbandonare il suo ruolo. Importanti anche i costi di produzione della serie che col tempo sono aumentati in maniera inversamente proporzionale rispetto al numero di telespettatori. L’ultima puntata, tuttavia, non avrà l’onere di chiarire tutte le vicende rimaste ancora in sospeso. Il finale sarà infatti piuttosto libero alle diverse interpretazioni, lasciando al pubblico la possibilità di immaginare la storia futura di ognuno dei personaggi.

Il declino in Italia comincia con la morte di Sergio Di Stefano

dr house

I fan italiani si dicono ovviamente dispiaciuti per la decisione di “staccare la spina” alla serie sebbene la chiusura fosse nell’aria già da diversi mesi. Dr House è stata infatti vittima più volte dei cambi di palinsesto di Mediaset che ne ha in qualche caso posticipato la trasmissione a favore di progetti italiani. C’è da dire anche che con la morte di Sergio Di Stefano, indimenticabile doppiatore italiano di House, qualcosa si è rotto, almeno in Italia. Difficile perdere l’abitudine a quella voce calda e dissacrante, protagonista di innumerevoli battute dall’interpretazione contorta.

Bisogna anche aggiungere che, aldilà dell’indiscutibile qualità della serie, già da anni i telespettatori avevano cominciato ad avvertire una certa staticità nella trama che, sebbene presentasse un caso diverso per ogni puntata, finiva con l’essere districata sempre alla stessa maniera: un caso clinico mai studiato seguito da una prima analisi sempre errata ( e quasi mai formulata da House ) per chiudere con il colpo di genio di Gregory. Un modus operandi già ampiamente sviluppato, che ha perfino finito leggermente per stancare chi si aspettava di ritrovare il ritmo serrato delle prime stagioni. A bilanciare tale pecca, le vite private dei protagonisti, troppo spesso così ingarbugliate e legate tra loro da risultare più che avvincenti. L’addio a Dr House resta quindi doloroso per tutti questi motivi ma termina in un periodo in cui sarebbe stato difficile aprire la serie verso altri percorsi, trasformandola in un’improponibile e lunghissima soap opera. Gregory, Cuddy, Wilson e la loro squadra, però, ci mancheranno.

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