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Maria De Filippi, croce e delizia della tv italiana

Personaggio estremamente discusso, Maria De Filippi viene spesso idolotrata come “nostra signora della tv”, sebbene ci sia anche una grande fetta di pubblico contraria alla supremazia della tv trash di alcuni suoi programmi. Onori e demeriti di una conduttrice che ha comunque saputo reinventare le dinamiche televisive italiane, orfane di format nostrani.
A cura di Eleonora D'Amore
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MARIA-DE-FILIPPI croce e delizia

Checché se ne dica, la regina incontrastata della tv italiana è Maria De Filippi. Ma non lo è perché lo dico io o perché ormai è un luogo comune dirlo, lei porta tronfia corona e scettro da prima della classe e diventa sempre più difficile detronizzarla (mi si passi il termine, visto che la parola “tronista” ha fatto il suo ingresso trionfale nel vocabolario della lingua italiana). Milanese di nascita, figlia di un rappresentante di medicinali (da qui, forse, l’origine della sua rinomata ipocondria), una laurea in giurisprudenza e un approdo quasi casuale sul piccolo schermo. A 52 anni, Maria De Filippi può dirsi seriamente realizzata, grazie al riscontro popolare e alla stima della rete per la quale lavora, che punta sovente su uno dei suoi pochi cavalli vincenti. E come dargli torto. Uomini e Donne, C’è posta per te, Amici, sono solo alcuni dei programmi portati al successo e dei quali, proprio per questo motivo, è riuscita a preservare la longevità. Gli ascolti tv parlano chiaro, ognuno di essi ha conquistato un posto d'onore nel palinsesto di mediaset e resiste agli scossoni del tempo che passa, con tutto ciò che comporta. A partire dall’approccio sempre più esigente del pubblico a casa, quel popolo sovrano che con il suo frequente dissenso dovrebbe essere lo specchio di una disfatta televisiva che, all’atto pratico però, pare tardi ad arrivare.

Critiche vs ascolti tv –  C’è posta per te, ad esempio, viene spesso descritto come un programma piagnucoloso, deplorevole perché incita la tv del dolore a prendere il sopravvento e ridicolizza la terza età con storie di dubbio gusto. RISULTATI: picchi di oltre 5 milioni di telespettatori e quasi il 25% di share. Uomini e Donne viene spesso etichettato come uno dei programmi più ignobili della tv italiana, finto e privo di contenuti, vetrina dello show trash per eccellenza, causato ultimamente dai protagonisti anziani di una rivisitazione “defilippiana” sempre meno tollerata (a tal proposito è anche nata una petizione contro la striscia pomeridiana degli “old”). RISULTATI: il trono over primeggia negli ascolti tv rispetto a quello dei giovani, con quasi 4 milioni di telespettatori/day e oltre il 20% di share; La seconda edizione di Italia’s got talent avrebbe dovuto di per sé porsi male a causa della sovraesposizione della conduttrice De Filippi che, così facendo, si è trovata a lavorare in tv senza interruzioni da settembre a giugno. RISULTATI: Italia’s got talent 2 ha monopolizzato gli ascolti con oltre 3.500.000 di telespettatori e il 16,39% di share, garantendo il consenso popolare del sabato sera, dopo l’interruzione di C’è posta. Amici, dopo una partenza vincente, pare stia perdendo colpi: in molti lamentano l’aspetto sempre più macchinoso, la scena rubata dai continui litigi, l’ombra “superflua” del gossip e la volontà autoriale di spettacolarizzarlo a tal punto da fargli perdere di vista l’intento principale. RISULTATI: La prima puntata di Amici ha toccato picchi di 5.280.000 telespettatori con uno share del 23%, riconfermandosi show del sabato destinato a catalizzare la scena.

Il problema dell'ammissione – Insomma, la storia di sempre, tutti li criticano e al contempo tutti li guardano. L’eterno gigantesco problema dell’ammissione, come se ci fosse qualcosa di peccaminoso nel manifestare un certo tipo di trasporto verso programmi tv che non siano lo show di prima serata di un Benigni o l’ultima encomiabile produzione della coppia Fazio/Saviano. La De Filippi in questo senso si è imposta con una vena “sovversiva” sempre più consapevole, libera dai dettami impostile dai format italiani (quasi inesistenti) e orientata ad interpretare le sfumature del grande pubblico. Le sue doti comunicative l’hanno resa l’animale da palcoscenico che è, con tutte le insicurezze e le caramelle del caso (la sua cartellina ne è ormai piena), e ne hanno decretato l’indiscutibile supremazia.

Il mio pensiero, comunque, non va interpretato come omaggio a senso unico verso “nostra signora della tv” o le sue trovate televisive (che reputo comunque in parte discutibili), bensì come l’ammissione di cui sopra, quella che molti rifuggono e che invece avrebbe tutto il diritto di essere palesata. Si dia a Maria ciò che è di Maria, riconosciamole il merito di aver reinventato a suo modo la televisione italiana e di averle dato la possibilità di essere riconosciuta all’estero, conferiamole il merito di essere riuscita a sopravvivere alle dure dinamiche del piccolo schermo e di aver sfoggiato look improbabili, senza mai svelare l’identità del suo sadico stilista. Facciamolo e poi, semmai, spegniamo la tv e alimentiamoci di ciò che reputiamo più edificante, accontentandoci di apprezzare i tronisti solo nelle favole, premiare gli amici senza le note di "Its raining man" ed evitando di commuoverci all’apertura di ogni singola mail.

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