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Luciana Littizzetto indagata per maltrattemento sugli animali in tv

La denuncia degli animalisti fa riferimento alla puntata di “Che tempo che fa” nella quale la Littizzetto portò in studio un maialino per ironizzare sull’incostituzionalità del Porcellum. Adesso arriva la conferma delle indagini.
A cura di A. P.
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La denuncia che gli animalisti le mossero sul finire dello scorso anno sembra essere avanzata e trasformatasi in una vera e propria indagine. Procedimento portata avanti dal pubblico ministero Ferdinando Esposito, come riporta Repubblica, il quale ha aperto un fascicolo per verificare se sia stata o meno rispettata la legge allorquando Luciana Littizzetto, lo scorso anno, ai fini di una gag sull'incostituzionalità del Porcellum decise di portare in studio a Che Tempo che Fa un maialino nero e tenerlo lì, davanti al pubblico, per tutta la durata del suo monologo. Le contestazione arrivarono pressoché immediatamente quando la Aidaa, onlus che si occupa della salvaguardia dei diritti degli animali, suppose non ci fosse stato il rispetto del maialino nel trasporto e nel trattamento. Allora le motivazioni furono le seguenti:

Luciana Littizzetto è comparsa in studio accompagnata da un maialino nero sistemato su un carrello rosa. La bestiola avrebbe dovuto rappresentare l’attuale legge elettorale, il cosiddetto ‘porcellum’, argomento clou dell’intervento di ‘Lucianina’. Ma, effettivamente, le immagini del povero porcellino terrorizzato stridevano in maniera imbarazzante con le battute della comica e le risate in sottofondo. La povera bestia respirava affannosamente, strabuzzava gli occhi per il terrore, immobile, letteralmente pietrificato dalla paura

Praticamente i motivi per i quali Ferdinando Esposito sta procedendo a disporre indagini per capire se una violazione ci sia realmente stata o meno. Ad aggiungere un commento èstato Walter Caporale, presidente della onlus: "Sono un estimatore di Fabio Fazio e della Littizzetto, per questo mi è capitato di vedere quella puntata. Nonostante il carrello fosse aperto il maiale non scappava, restava immobile, terrorizzato, come fosse anestetizzato. La Rai è un servizio pubblico che si era impegnato a rispettare un codice deontologico quando ci sono animali in trasmissione. Subito dopo la messa in onda ho chiesto all'azienda di chiare quali autorizzazioni avessero e se c'era un veterinario in studio, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta".

 
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