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Yari Carrisi, figlio di Al Bano: “Ho rischiato di essere rapito a 12 anni”

Ospite a “Domenica Live”, il figlio di Al Bano e Romina Power Yari Carrisi ha raccontato di essere stato vittima di un tentato rapimento all’età di 12 anni.
A cura di Simona Saviano
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Ospite del rotocalco Mediaset "Domenica Live", il figlio di Al Bano Carrisi e Romina Power Yari Carrisi ha ripercorso una vicenda molto dolorosa che l'ha visto protagonista quando era adolescente. Insieme a sua sorella Cristel, aveva partecipato ad un collegamento in una recente puntata di "Pomeriggio Cinque", durante il quale aveva raccontato l'emozione di rivedere i suoi genitori di nuovo insieme sul palco dopo 24 anni di lontananza: "Un momento che dovevano alla loro carriera, ho sentito un entusiasmo che non avevo mai sentito prima, deve essere la magia di Sanremo".

Yari Carrisi: "Io, salvato da un angelo custode" – Nelle scorse settimane, la conduttrice Barbara D'Urso aveva dedicato spazio a Cristel e Jasmine e nell'ultima puntata di "Domenica Live" ha ospitato il fratello maggiore e il meno paparazzato di tutta la famiglia Carrisi-Power. Il senso dell'intervista era rendere un tributo ad Al Bano, eppure l'intervista ha intrapreso una direzione inedita e dai contorni scioccanti: il giovane ha confessato di essere stato vittima di un tentativo di rapimento. Stando alla ricostruzione di Yari, la vicenda sarebbe accaduta nel 1985, quando era poco più che dodicenne:

Hanno tentato di rapirmi, avevo 12 o 13 anni, ma un angelo custode mi ha salvato. A quel punto però i miei genitori hanno preferito mandarmi a studiare in Svizzera con mia sorella. Questa persona è venuta a conoscermi per spiegarmi come fossero andate le cose. Lo voglio ringraziare ancora oggi.

Al Bano e Romina decisero di far trasferire Yari e Ylenia in Svizzera

L'angelo custode in questione sarebbe un uomo, che all'epoca dei fatti avvertì Al Bano e Romina dell'imminente pericolo: da qui la decisione di un trasferimento in Svizzera insieme a Ylenia, misteriosamente scomparsa a New Orleans nel 1994. Nonostante la giovane età, Yari era consapevole di ciò che gli stava accadendo:

I miei genitori non mi hanno mai trattato da bambino per fortuna. Ho saputo fin dall'inizio il rischio che stavo correndo e ho accettato ben volentieri il trasferimento in Svizzera, dove, tra l'altro, si è aperto un nuovo capitolo della mia vita. Ho conosciuto persone stupende e non posso lamentarmi. Anni dopo ho conosciuto la persona che mi ha salvato la vita, lo voglio ringraziare ancora oggi.

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