X Factor 6 ha già il suo “fenomeno” e si chiama Chiara Galiazzo
La seconda puntata di questa stagione di Xfactor si è conclusa con l'eliminazione del gruppo vocale degli Akmé. La serata è scivolata via facilmente, Alessandro Cattelan può vantarsi del pregio di saper gestire con disinvoltura l'elemento attrattivo principale della trasmissione: i giudici. Li tiene a bada lasciando loro ugualmente guinzaglio. Ma era una dote già percepibile nella scorsa stagione. L'accaduto di ieri sera può dare una linea guida più dettagliata per ciò che riguarda la comprensione delle principali caratteristiche di questa edizione.
La presenza di un fenomeno – Anzitutto è di primaria importanza notare che quest'anno, a differenza delle ultime due edizioni, esista un concorrente molto al di sopra della media, che fa scuola agli altri e che per di più è simpatico al pubblico. Si tratta di Chiara Galiazzo, la padovana svampita guidata da Morgan, che per la vittoria finale pare poter essere insidiata solo da un paio di altri elementi. Sarà modesto il parere ma, nell'ambito del micromondo di X Factor, era dai tempi di Marco Mengoni che non si percepiva da subito di trovarsi davanti ad un personaggio sui generis.
L'incognita Ics – Inoltre, sempre tra le fila di Morgan, compare un altro elemento da trend, questo Ics di natura hip hop che fa parlare di sé. Scrive testi suoi e li porta in trasmissione, una novità importante come il suo precettore fa bene ad evidenziare. A conti fatti, si deve solo riuscire a capire se il suo sarà un processo di normalizzazione, oppure se avrà lui le capacità di farsi metabolizzare nel modo in cui si propone. Soprattutto c'è da intendere se entrambi i concorrenti citati saranno capaci di bilanciare nella giusta maniera il peso di avere Morgan come sponsor.
L'interazione da casa – Ad inizio trasmissione, Cattelan, citando i numeri della prima puntata ha parlato di milioni di contatti sul web, circa otto tweet al secondo pervenuti, che è una cifra rilevante. Non c'è dubbio che X Factor 6 segua un filone che tutta Sky ha intrapreso con convinzione sin dalle Olimpiadi di questa estate, vale a dire la partecipazione telematica costante, tramite internet e i social. La televisione cambia in questo senso ed essendo Sky l'unica che voglia guardare avanti, il presentimento è che prima o poi ci saranno criteri numerici di valutazione che soppianteranno l'autorevolezza dell'Auditel: Twitter è una cartina tornasole di quel che accade la sera in tv, ed è pure foriero di spirito critico. X Factor 6 tenta di concretizzare quest'idea, abbandonando quella che internet sia solo un canale di commento, volendo trascurabile, rendendolo invece muro portante dello show. Inoltre, si dovrà pure capire se sia questa strada intermediale l'unica percorribile per un cambiamento serio della tv nostrana.
La resa televisiva – Si è tanto parlato di un solco abissale tra la qualità Sky e quella delle edizioni targate Rai2. S dica quel che si vuole, ma della resa scenica si continua a notare solo l'immenso lavoro di Luca Tommassini, che in fin dei conti c'era pure nell'edizione Rai. Gli si biasima un abuso eccessivo dell'effetto scenico del vento, ma è poca cosa rispetto ai meriti immensi. Per il resto, le esibizioni dei ragazzi soffrono di una leggera staticità nei giochi di camera e cambi di inquadratura. A dirla sinteticamente, per quanto tutto sia studiato, la direzione artistica sembra viaggiare ad una velocità più alta rispetto alla regia televisiva che, inesorabilmente, rincorre con affanno.