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X-Factor 10 è la migliore edizione di sempre, una macchina dell’intrattenimento perfetta

La decima edizione di “X-Factor” è la migliore di sempre per la qualità dei giudici, perché ha il miglior Alessandro Cattelan di sempre e perché ha una categoria superiore di talenti rispetto al passato.
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Andiamo dritti al punto per non girarci troppo intorno: la decima edizione di "X-Factor" è la migliore di sempre per la qualità dei giudici, la loro capacità di giudizio e il loro saper stare davanti ad una telecamera senza risultare mai divi o protagonisti. Manuel Agnelli è stato un grande acquisto per il format, le aspettative rispetto a quanto visto ai provini, ai Boot Camp e agli Home Visit, sono tutte confermate. Fedez è ormai una garanzia, conosce i tempi di inserimento, d'altronde è al suo terzo anno sulla poltrona, e si amalgama benissimo con il resto del gruppo. Ottimo anche il ritorno di Arisa, a lei il compito di fare da mina vagante. L'appunto è, ancora una volta, per Alvaro Soler, forse l'unico davvero fuori posto. È la migliore edizione di sempre perché ha il miglior Alessandro Cattelan, la sua è una conduzione sontuosa, brillante e in grado di tenere testa agli improvvisi colpi di coda dell'imprevedibile Arisa (due, tre scenette sono già da cult).

È la migliore edizione di sempre per la scelta dei concorrenti: dodici talenti, uno meglio dell'altro, in grado di sopportare la pressione come dei professionisti. Quelli di categoria superiore sono già abbastanza chiari. Per Manuel Agnelli ci sono due grandi stelle: Eva, poetessa e tatuatrice con una vocalità e una presenza scenica che non ha nessuno quest'anno, e soprattutto Silva Fortes, di origini capoverdiane un po' Sade, un po' Erykah Badu che con la sua versione unica di "The Blower's Daughter" ha fatto piangere la giuria. La timbrica di questi due talenti è unica. Fedez può contare sulla freschezza di Roshelle, artista in grado di rappresentare fedelmente quello che oggi si ascolta di più all'estero, da Frank Ocean a Kendrick Lamar.

Arisa ha, insieme ad Alvaro Soler, il reparto formato dalle proposte più deboli. Ha perso già un pezzo infatti, il giovane Diego, sacrificato, forse per esigenze contrattuali, con una canzone che non lo ha rispecchiato per nulla, "L'estate di John Wayne" di Raphael Gualazzi. Spicca però, nel gruppo guidato dalla vincitrice di Sanremo, il carisma di Fem, istrione in grado di scomodare illustri paragoni nel mondo del pop, da Prince fino allo stesso Mika, citato nel corso della puntata. Per Alvaro Soler, salvati i suoi Les Enfants al primo scontro, da segnalare la forza dirompente del duo dei Daiana Lou, interpreti di una delle migliori esibizioni della serata coverizzando "Back in Black" degli AC/DC in una versione quasi ‘sciamanica'.

Il resto è ben messo ancora dal solito comparto scenografico e dalle coreografie dell'inossidabile Luca Tommassini. Tutto perfetto, una macchina dell'intrattenimento che gira perfetta anche quando la puntata volge al termine perché lo "StraFactor", il nuovo dopo-show, è gradevole, fresco e divertente. Merito dei suoi protagonisti Daniela Stazzitta, Elio e Mara Maionchi. Insomma, XF10 ci piace e anche molto. Avanti così.

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