53 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Verissimo 2020/2021

Walter Nudo: “Con l’ictus ho avuto paura di morire, pregavo perché non perdessi l’uso della parola”

Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Walter Nudo ha ricordato l’ictus che lo ha colpito nell’aprile scorso. Era a Los Angeles da solo quando si è accorto che qualcosa non andava. Scoperte le due ischemie al cervello, ha rischiato tutto prendendo un aereo per l’Italia: “Ho fatto una cosa della quale mi pento, ma volevo tornare qui per essere curato”.
A cura di Stefania Rocco
53 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È stata una bella botta e sono molto contento di essere qua” confessa Walter Nudo a Silvia Toffanin ricordando a Verissimo l’ictus che lo ha colpito nell’aprile scorso. L’attore, vincitore dell’ultima edizione del Grande Fratello Vip, ha rischiato grosso. Si trovava a Los Angeles quando la sua vita è cambiata. Colpito da due ischemie cerebrali provocate da un problema cardiaco, ha temuto seriamente per se stesso.

Il malore a Los Angeles

Walter ricorda il momento del malore: “Ero a Los Angeles nella mia camera d’albergo. Mi sono svegliato e ho iniziato a fare meditazione. Mi sono appoggiato sulla schiena e dopo 5 minuti, mi sono alzato di scatto  perché avevo ricordato di dover fare una cosa. Alzandomi, mi sono reso conto di barcollare”. Quel primo campanello d’allarme lo aveva spaventato, sebbene non immaginasse di avere in corso due ictus:

Barcollando sono tornato a letto e mi ci sono buttato sopra quando ho sentito un rumore nell’orecchio destro. Iniziava a girarmi la testa e ho cominciato ad avvertire un senso di nausea e il corpo molle. Mi sono spaventato perché non riuscivo a sentire la mano sinistra. Sudavo freddo ma il malessere non passava. Mi sono resa conto che non riuscivo a parlare bene. Non immaginavo fosse un ictus, pensavo fosse un problema di nervi. Mi è mancato l’ossigeno e sono uscito fuori dall’albergo. L’ictus mi aveva colpito al cervelletto, la zona del cervello che controlla l’equilibrio.

La corsa in ospedale

Walter ricorda di avere raggiunto l’ospedale da solo, senza chiedere il supporto di un’ambulanza: “Sono andato all’ospedale da solo. Mi hanno fatto una risonanza magnetica dopo la quale il medico è uscito fuori a confermarmi che avevo avuto due ictus. Non mangio carne, vado a dormire presto, mi alleno, proprio non mi aspettavo potesse accadere a me”. Chi ha prestato a Nudo i primi soccorsi ha compreso immediatamente che l’ictus era stato provocato da un problema cardiaco:

 Capiscono che il problema viene dal cuore. Avevo un problema congenito di cui non ero a conoscenza. Volevano operarmi lì ma ho preferito tornare in Italia perché lì non avevo nessuno. La sera stessa ho preso l’aereo, cosa che non avrei dovuto fare. Credo di avere fatto la stupidaggine più grossa della mia vita, non si fa. In aereo ho cominciato a sudare di nuovo, temevo di stare male di nuovo ma per fortuna le mie condizioni si sono assestate. Quando sono arrivato a Milano, sono stato ricoverato in ospedale. Il professore ha compreso quale fosse il problema e mi ha fatto un check-up. Hanno dovuto aspettare una settimana che i mie valori si normalizzassero prima di intervenire. Mi hanno messo un ombrellino di titanio che va a compensare quanto a me mancava. Ieri ho visto il cardiologo che mi ha detto che tutto sta andando bene.

Il timore di perdere l’uso della parola

Walter confessa di avere avuto paura di morire oppure di perdere l’uso della parola: “Mi sono spaventato. Ho avuto paura di morire o di perdere l’uso della parola. Quando è accaduto ero arrabbiato, mi chiedevo perché fosse accaduto a me. Poi ho capito che la vita stava lavorando per me, per insegnarmi a cambiare quanto non andava bene. Sicuramente non sono più la persona di prima”. Durante quei momenti terribili ha confessato di avere pensato all’amico Fabrizio Frizzi:

Ho incontrato Fabrizio Frizzi un paio di volte. Tra noi c’era un bel feeling. Quando è stato male gli ho scritto un messaggio al quale rispose dopo 3 mesi. Quando ho avuto l’ictus ho pensato a lui. Sono stato inondato da tanto amore, tantissimi messaggi di affetto. Avrei voluto rispondere a tutti ma non ci sono riuscito e in quel momento ho capito Fabrizio. Ho capito quanto lui ci tenesse alla vita, ecco perché era voluto tornare a lavorare. Lui non era una bella persona, è una bella anima.

53 CONDIVISIONI
426 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views