Vladimir Luxuria su Pio e Amedeo: “Se avessi riso, gli omofobi non avrebbero smesso di picchiarmi”
Il monologo di Pio e Amedeo nell'ultima puntata di Felicissima sera continua a far discutere. Il duo comico ha regalato un lungo segmento parlando del politicamente corretto come limite alla satira e all'ironia e sostenendo come parole offensive ormai considerate un tabù come "neg*o" e "froc*o" dovrebbero essere pronunciate liberamente, perché la cattiveria sarebbe "nell'intenzione". Tra i tanti interventi, arriva quello di Vladimir Luxuria, che in particolare ha commentato l'invito dei due comici a replicare alle offese omofobe e razziste con l'ironia (“Se vi chiamano neg*o, ricchio*e, voi ridetegli in faccia”).
La risposta di Vladimir Luxuria
Le parole di Pio e Amedeo hanno scatenato un dibattito acceso, suscitando in particolar modo l'intervento della comunità LGBT. Pietro Turano, Vice Presidente Arcigay Roma ha parlato su Fanpage.it, condannando il monologo e osservando come l'invito a ridimensionare la portata dei termini arrivi da "maschi bianchi ed etero" ("Non accettiamo insegnamenti sulle reazioni che dovremmo avere”). Luxuria è intervenuta con una posizione analoga, rispondendo peraltro con la massima eleganza a Pio e Amedeo.
È vero che l’ironia è vero che è un vaccino contro il virus della stupidaggine. Una volta mi urlarono ‘brutto fr**io’ e io risposi ‘brutto a chi’? In quel modo ho smussato l’arma dell’avversario. Voi avete fatto delle battute su di me dicendo che mi nascondo il salamino e poi ci siamo sentiti al telefono e ci ho riso sopra essendo dotata di autoironia. Io vi ho risposto ridendo ‘vi strapperò i peli uno ad uno’. Perché sono una persona pronta a prendermi in giro, perché l'intenzione vostra non era offendermi. E' vero che bisogna considerare il contesto. Però l’ironia non basta purtroppo. Ad esempio a Malika, che è stata cacciata di casa dalla madre. A lei non sarebbe bastato ridere in faccia alla mamma. Così come ricordo che quando mi bullizzavano a scuola e mi facevano perdere la voglia di andarci, all’epoca non ce la facevo a ridere. Quando mi picchiavano nella mia città, se avessi riso non avrebbero smesso di picchiarmi. Spesso le parole non vengono frenate dalle risate.
Vladimir Luxuria sull'importanza del Gay Pride
Tra le frasi più contestate nel discorso da "tavolata tra amici" di Pio e Amedeo , quella sul Gay Pride, manifestazione che a loro dire avrebbe perso d'importanza: "Voi dite che non c’è bisogno del Pride, perché Amedeo non va in giro con un cartello con scritto ‘W la fi**’", incalza Luxuria, "Però bisogna chiedersi perché esiste il Gay Pride e non l’etero Pride. Forse perché a voi è concesso il matrimonio e ai gay le unioni civili? Magari perché le coppie eterosessuali possono adottare e i gay no? O magari nessuno è andato in giro a picchiare gli etero e i gay devono fare attenzione anche a baciarsi in pubblico. Amedeo, non c'è bisogno di andare in giro a dire ‘W la fi**’ perché non ne fai un mistero. Quindi ironia e diritto alla satira sì, però attenzione, perché in certi contesti di omofobia, transfobia e bifobia non basta farci una risata sopra".