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Vladimir Luxuria: “A scuola ero una reietta, mi riempivano le scarpe di pipì”

Entusiasta per le approvazioni delle Unioni civili, Vladimir Luxuria racconta a Domenica In i traumatici soprusi vissuti ai tempi della scuola e il difficile rapporto con i genitori, con cui oggi ha un legame fortissimo. E regala un messaggio sull’importanza dell’amore: “Temevo di non farcela, ne sono uscita quando ho capito che c’era chi mi voleva bene”.
A cura di Valeria Morini
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Vladimir Luxuria è stata ospite di Domenica In nella puntata del 15 maggio, a pochi giorni dall'approvazione delle Unioni civili. Nel raccontare la sua gioia per questa svolta storica nella società italiana ("Sono grata di essere in una nazione che non si vergogna più dell'amore tra due persone. Ringrazio tutti quelli che con quel dito collegato al cuore hanno votato per l'amore"), ha ricordato i momenti difficilissimi vissuti durante l'adolescenza. Non è stato facile, per Luxuria, affrontare gli anni della scuola quando subì la crudeltà del bullismo:

A scuola volevano farmi sentire una reietta: era brutto a scuola sentire le risatine dei compagni quando la maestra diceva il mio cognome, era brutto fare educazione fisica e ritrovare le proprie scarpe piene di pipì… C'è stato un periodo in cui volevo lasciare la scuola, ma per fortuna ho resistito e ho concluso i miei studi con 110 e lode. Non lo dico per  fare la secchiona, ma per dare forza a quei ragazzi che stanno passando un brutto periodo.

Tra i primi ad applaudire le Unioni civili, Luxuria invia un messaggio a chi è ogni giorno vittima di soprusi:

Ogni volta che sento di qualche ragazzo che si uccide è una profonda ferita: ognuno di noi deve sentirsi responsabile della qualità della vita degli altri. Ma voglio dire a quei ragazzi che alla fine vince l'amore, non l'odio, che c'è sempre qualcuno che ci ama. Io sono uscita quando ho capito che in questo mondo c'era gente che mi voleva bene. Ho cercato la forza dentro di me. E ho avuto ragione, anche se c'è stato un momento nella mia vita in cui pensavo di non farcela, in cui non vedevo futuro davanti a me, in cui mi stordivo. E poi è arrivato il momento di rappresentare l'Italia. La soddisfazione più grande è stata quella vedere alcuni colleghi che mi avevano accolto come un fenomeno da baraccone riconoscere le mie capacità e il mio rispetto per le istituzioni.

Il rapporto con i genitori: "Oggi mi sostengono"

Vladimir ha parlato anche del difficile rapporto con i genitori, con cui oggi ha un legame fortissimo e nei cui confronti ha un rimpianto:

Avrei potuto cercare di parlare di me stessa prima, e invece sono andata via. Ma a volte un allontanamento serve a chiarirsi le idee. Son andata via ma non sono fuggita. Sono legata ai miei genitori e oggi i miei genitori sono addirittura iscritti all'Agedo. È la dimostrazione di poter essere amati per quello che si è, perché non c'è niente di peggio che l'essere esclusi dai propri genitori. Non esiste un uomo più buono di mio padre, camionista, che ha girato tutta l'Italia con fatica: non è stato facile per lui capirmi, ma adesso mi vuole un gran bene. E mi riempie di cose da mangiare, che al Sud è il segno dell'affetto. Sono grata a mia madre perché mi ha abbracciato nei momenti di difficoltà.

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