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Vittorio Sgarbi: “Mia madre? Tormentava la mia adolescenza”, ma si emoziona quando sente la sua voce

Ospite del programma ‘Io e te’, Vittorio Sgarbi ha parlato della sua infanzia e adolescenza soffermandosi sul rapporto, a tratti conflittuale, con la madre. Ha spiegato che era una donna di forte temperamento e non mancavano di certo i rimproveri. Quando ha sentito la sua voce, però, si è emozionato.
A cura di Daniela Seclì
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Vittorio Sgarbi ha rilasciato una lunga intervista al programma ‘Io e te' condotto da Pierluigi Diaco. Il critico d'arte si è soffermato sulla sua infanzia e in particolare sul rapporto con la madre. Prima ha sottolineato il forte temperamento della donna, poi però si è fatto nostalgico quando ha risentito la sua voce.

Vittorio Sgarbi e il rapporto con la madre

Vittorio Sgarbi ha descritto la madre come una donna forte. In casa, a suo dire, era lei a portare i pantaloni e non mancavano di certo i rimproveri. Il critico d'arte ha dichiarato: "La mia adolescenza è stata bella ma tormentata da mia madre. Nel rapporto tra mia madre e mio padre, mia madre era il maschio, aveva un forte temperamento. Probabilmente sarei diventato omosessuale se è vero che una madre terribile determina una reazione contro la figura femminile. […] Una volta mia madre mi ha rimproverato per una settimana perché ho perso 50 lire davanti casa. Era una donna molto forte".

L'emozione nel risentire la voce della madre

Pierluigi Diaco, allora, gli ha fatto sentire una registrazione in cui la madre dichiarava, presumibilmente nel corso di un'intervista, di non vedere Vittorio Sgarbi da un po' perché sempre impegnato e evidenziava la sua voglia di trascorrere più tempo con lui: "Ho voglia di vederlo perché lo vedo pochissimo". Il sessantasettenne si è emozionato:

"È la voce di mia madre, è un po' malinconico sentirla dato che non c'è più. Ma ci sono sempre, poi, quelli che se ne sono andati. È vero che le voci dei morti e in questo caso, la voce di mia madre, hanno la potenza di qualcosa che non finisce, che resta. Siamo così fortunati. Mentre non abbiamo una parola di Platone, di Ariosto, di Petrarca, ora possiamo registrarci e continuare a vivere. Mi hai fatto sentire mia madre che era come se fosse qui. È un miracolo della tecnologia".

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