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Violenza sulle donne, Maurizio Costanzo sul femminicidio: “Siete degli uomini di mer*a”

Nel corso del “Maurizio Costanzo Show”, il conduttore condanna apertamente chi commette femminicidio: “Le donne sono esempio di coraggio, voi degli uomini di mer*a”.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso della puntata del “Maurizio Costanzo Show” del 12 giugno 2016, il conduttore Maurizio Costanzo si è schierato apertamente contro chi commette femminicidio. Nella prima parte della puntata dedicata al talk sulla violenza sulle donne, Costanzo ha voluto raccontare la storia dell’atleta paralimpica Beatrice “Bebe” Vio, giovanissima schermitrice che si ammalò di meningite quando aveva 11 anni. Esperta di scherma, Beatrice è riuscita a scampare alla malattia ma ha perso tutti e quattro gli arti. Oggi che è diventata una campionessa paralimpica, racconta la sua storia con il sorriso sulle labbra e il conduttore ne è conquistato:

Ho voluto che venisse qui perché Beatrice mi commuove ogni volta che racconta la sua storia. È una forza della natura oltre che un’atleta.

Nel corso della puntata è stata raccontata anche la storia di Laura Roveri, una donna che ha rischiato di morire a causa della furia del suo ex fidanzato che le inflisse 17 coltellate. Accanto a Laura e irrimediabilmente conquistato dalla voglia di vivere di Beatrice, Costanzo ha esclamato: “Queste sono le donne, queste! Questo è il loro coraggio. E voi siete degli uomini di mer*a”.

La storia della campionessa paralimpica Beatrice “Bebe” Vio

Beatrice Vio al "Maurizio Costanzo Show"
Beatrice Vio al "Maurizio Costanzo Show"

Beatrice Vio è una campionessa paralimpica 19enne. Schermitrice che si allena fin da quando aveva 5 anni, detiene il titolo di campionessa mondiale di fioretto individuale paralimpico. Dopo aver toccato temi sociali importanti come la piaga della violenza sui bambini – raccontando il caso di Fortuna Loffredo – al “Costanzo Show” si parla di violenza sulle donne e coraggio, e la storia di Bebe ne è un esempio. Nel 2008, quando aveva 11 anni, Beatrice si ammalò di meningite fulminante che le provocò una necrosi con conseguente amputazione di tutti e quattro gli arti. Beatrice non si è arresa e, dopo una degenza durata circa 4 mesi, tornò tra i banchi di scuola. Un anno dopo riuscì a riprendere gli allenamenti, grazie a una particolare protesi che le consentiva di sostenere il fioretto. La sua è una storia incredibile, soprattutto se raccontata con la leggerezza di chi sa di avere ancora tutta la vita davanti. Quella vita Beatrice ha saputo guadagnarsela, e oggi dice: “Ho scoperto che la vita è bella, e che se sono innamorata della vita è a posto così”.

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