Viola scrive ai genitori di Marco Vannini: “Perdonatemi”, la replica: “Ci fai pena”
Il programma Quarto Grado è tornato ad occuparsi del caso di Marco Vannini. Gianluigi Nuzzi ha mandato in onda dei documenti che raccoglievano le dichiarazioni del personale medico che si è occupato del giovane, all'arrivo in ospedale. Vannini sarebbe arrivato in "stato comatoso, tachicardico, sudato". I genitori di Marco, intervistati dai giornalisti della trasmissione, hanno raccontato cosa è accaduto non appena sono arrivati al capezzale del figlio. Marina Conte ha dichiarato:
"Mi hanno chiamato e mi hanno detto ‘vieni in ospedale perché Marco è caduto dalle scale'. Quando sono arrivata, Marco era tutto intubato, lo chiamavo ma non mi rispondeva. Federico mi ha presa per un braccio e mi ha detto: "A papà è partito un colpo di pistola. È stato un incidente". La moglie di Ciontoli mi ha detto: "Vedrai che ora Antonio perde il lavoro". Viola è arrivata con Martina e questa mi ha detto: "Devi stare tranquilla, lo vedi io sono tranquilla? Abbracciami, baciami".
Il padre di Marco Vannini, il signor Valerio, ha dichiarato:
"Quando ho visto Marco mi sono preoccupato subito, stava in coma. Non ha nemmeno mosso la palpebra quando l'abbiamo chiamato. Gli ho toccato il piede ed era freddo. Aveva le dita viola. Ciontoli ha tirato fuori il tesserino e ha detto alle forze dell'ordine: "Vorrei conferire con voi in forma privata".
La lettera di Viola Giorgini ai genitori di Marco Vannini
Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli, è indagata per omissione di soccorso. In questi giorni, la ragazza ha scritto una lettera a Valerio Vannini e Marina Conte. Eccone uno stralcio:
"Ho capito a distanza di tempo di avere sottovalutato tutta questa situazione. È stata una cosa più grande di me. La morte di Marco, gli avvocati, il tribunale. Se mi darete la possibilità vi fornirò delle spiegazioni quando tutto sarà finito. Spero che mi perdonerete. Spero tanto di essere creduta e di poter piangere Marco assieme a voi".
"Marco ti avrebbe salvata"
I genitori di Marco Vannini hanno accolto con rabbia la missiva, non solo perché scritta dopo 8 mesi di impenetrabile silenzio ma anche per la modalità di spedizione scelta. L'uso della raccomandata con ricevuta di ritorno, infatti, è stato interpretato come un modo per lasciare una traccia del suo gesto. Hanno comunque replicato alla lettera. Ecco un breve estratto:
"Viola ci fai pena, il nostro Marco – a parti invertite – ti avrebbe salvata. Tu, assieme ai Ciontoli, lo hai lasciato morire".
"Se soccorso in tempo, Vannini avrebbe avuto una vita normale"
Infine, è intervenuto il medico legale che ha effettuato l'autopsia sul corpo di Marco Vannini. Il Dottor Luigi Cipolloni ha spiegato che se i soccorsi fossero giunti in tempo, il giovane si sarebbe salvato:
"Il soggetto avrebbe potuto continuare a vivere una vita normale. Certo sul cuore sarebbero rimaste delle cicatrici, non avrebbe potuto fare il maratoneta. Ma una vita normale avrebbe potuto averla".